Mentre si avvicina l’attesa data del 27 ottobre, giorno della verità in cui Credit Suisse dovrà spiegare agli investitori dove troverà gli 8-9 miliardi di dollari che servono per procedere a ristrutturazione e rafforzamento di capitale, il gruppo svizzero ha raggiunto un accordo con la magistratura francese in base al quale pagherà 238 milioni di euro per chiudere l’inchiesta che la vede indagata per aver aiutato circa 5mila clienti ad evadere il fisco. Una settimana fa il gruppo si era accordato con le autorità statunitensi pagando 495 milioni di dollari per chiudere una causa sulla vendita di bond garantiti da mutui residenziali. Chiaro l’intento della banca svizzera di presentarsi giovedì con le questioni giudiziarie in ordine, o quasi.

Intanto però prosegue l’esodo dei dirigenti. L’ultimo della lista è il responsabile della compliance Rafael Lopez Lorenzo che lascerà Credit Suisse nelle prossime settimane dopo un anno di servizio. Lopez Lorenzo aveva sostituito Lara Warner dopo la bancarotta di Greensill Capital and Archegos Capital in cui il gruppo elvetico aveva importanti partecipazione. Nei giorni scorsi si era saputo anche dell’uscita del responsabile dell’Investment Bank Christian Meissner. Parti delle attività della divisione verranno cedute nell’ambito del nuovo piano industriale con l’intento di ridurre l’esposizione complessiva al rischio della banca.

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