Un primo faccia a faccia informale e riservato, per provare a cucire un rapporto all’apparenza difficile, ma necessario per l’Italia e pure per la Francia. Domenica sera a Roma la neo-presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron. Al termine delle colloquio, durato oltre un’ora, Palazzo Chigi ha parlato di un “cordiale e proficuo confronto“. E Macron ha twittato: “Con l’Italia dobbiamo proseguire il lavoro intrapreso“. Meloni ha subito confermato: “Ci capiremo”. Il feeling deve ancora nascere, ma c’è il comune interesse a collaborare in Europa, per evitare di rimanere schiacciati dalle posizioni dei Paesi del Nord, con la Germania in testa.

“Oggi si è trattato di un incontro di un’ora – hanno sottolineato da Parigi – un giro d’orizzonte su guerra in Ucraina, sanzioni, questioni energetiche. Un incontro pragmatico e sincero, con limiti e aperture da una parte e dall’altra”. Un confronto favorito dall’invito del capo dello Stato Sergio Mattarella, che insieme a Macron ha partecipato all’incontro internazionale “Il grido della pace” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. I due poi si vedranno oggi. Anche l’ex premier Mario Draghi, nell’ora di colloquio a Palazzo Chigi, ha suggerito a Meloni un contatto saldo in Europa con la Francia, per evitare l’isolamento dell’Italia ai tavoli che contano. Sul tavolo c’è la crisi energetica che sta investendo l’Europa, ma anche l’amicizia tra i due paesi sancita nei Trattati del Quirinale che ora deve essere portata avanti.

Serviva un “avvicinamento” tra Macron e Meloni specialmente dopo le parole della ministra francese per gli Affari europei, Laurence Boone, che, poco dopo l’esito delle elezioni e prima della formazione del governo a guida Fdi, aveva promesso “di vigilare sul rispetto dei diritti“. Meloni aveva reagito definendo le parole della Boone una “inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’Ue”. Intorno all’una di notte, però, fonti dell’Eliseo hanno fatto trapelare alle agenzie di stampa parole che confermano di fatto proprio quello che aveva dichiarato la ministra Boone a inizio ottobre. Sui diritti umani, “giudicheremo dagli atti del governo Meloni, in modo concreto, e vedremo come reagire tema per tema. Nell’incontro di oggi a Roma fra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni, il presidente francese ha ribadito che da parte di Parigi continueranno vigilanza e atteggiamento esigente“, hanno fatto sapere dalla presidenza francese.

Frasi che testimoniano come, al di là dell’esigenza di una collaborazione tra i due Paesi, Macron debba mantenere formalmente una certa distanza da Meloni, anche per evitare di dare nuova linfa a Le Pen in Francia. Nel suo post su Twitter, il presidente francese ha chiarito la volontà di continuare la collaborazione con Roma: “È in quanto europei, paesi confinanti, per l’amicizia dei nostri popoli, che con l’Italia dobbiamo proseguire il lavoro intrapreso. Farcela insieme, con dialogo e ambizione, è ciò che dobbiamo ai giovani e ai nostri popoli. Questo incontro, Giorgia Meloni, va in questa direzione“. Si coglie comunque una certa freddezza, specialmente se questi frasi vengono paragonate al tweet con la scritta “Grazie Mario” che lo stesso Macron posta insieme a una foto che lo ritrae mentre stringe la mano al premier uscente Mario Draghi. Quello di oggi a Roma è stato “un incontro informale”, il presidente francese “ha voluto accettare in segno di cortesia l’invito di Giorgia Meloni”, hanno poi aggiunto dall’Eliseo. Quanto a una futura visita di Giorgia Meloni a Parigi, stavolta a livello “formale“, le stesse fonti hanno precisato che “spetta alla signora Meloni scegliere quando riterrà opportuno” metterla in calendario.

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