“Io trovo che sia sbagliato introdurre in un Paese che ha un livello di disuguaglianze come il nostro, quando parliamo di istruzione, di conoscenza, la parola ‘merito‘. Perché detta in quel modo lì, secondo me, rischia di essere uno schiaffo in faccia a tutti quelli che possono avere tantissimi meriti ma partono da una condizione di diseguaglianza assoluta che non gli permette di utilizzare al meglio il loro merito”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso della presentazione della piattaforma sul welfare a Roma, in relazione all’introduzione della parola “merito” nel nome del ministero dell’Istruzione. “Proprio la funzione della conoscenza e della scuola deve essere quella di mettere le persone nelle condizioni di dare il meglio di sé”, ha aggiunto, sottolineando che allo tempo la funzione della scuola è quella di dare la possibilità anche a chi ha “problemi” di trovare “una via di crescita”.