“La Fifa non dovrebbe consentire la partecipazione di un Paese che perseguita attivamente le sue donne, atleti e bambini solo per il fatto che esercitano i loro diritti umani più elementari”. Così ha scritto un importante studio di avvocati alla Fifa, chiedendo l’esclusione dai mondiali dell’Iran. La richiesta è motivata, oltre che dalla generale repressione che il popolo di Teheran sta subendo dopo la morte di Masha Amini, anche dal fatto che “alle donne è stato costantemente negato l’accesso agli stadi in tutto il Paese e sistematicamente escluse dall’ecosistema del calcio in Iran”, si legge nella lettera.

Divieto che, secondo i legali iraniani, è in contrasto con l’articolo 19 dello statuto della Fifa perché “se le donne non sono ammesse negli stadi in tutto il Paese e la Federcalcio iraniana sta semplicemente seguendo e applicando le linee guida del governo, non possono essere viste come un’organizzazione indipendente e libera da qualsiasi forma o tipo di influenza”. Da qui la Fifa potrebbe decidere di escludere l’Iran da Qatar 2022, anche se all’inizio dei Mondiali manca ormai meno di un mese.

A chiedere l’esclusione dell’Iran è anche Paolo Zampolli, membro del The Kennedy Center, che ha scritto una lettera a Gianni Infantino, presidente della Fifa. Zampolli ha ricordato che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha recentemente condannato le repressione messa in atto dal regime iraniano, per poi scrivere: “Sogno e sono fiducioso di vedere ai Mondiali l’Italia giocare contro l’Inghilterra dopo la squalifica dell’Iran. Da quanto ho capito, l’Italia è la prima tra le escluse nel ranking Fifa”. In realtà, se la Fifa dovesse decidere di escludere la nazionale di Teheran, il posto spetterebbe a una squadra della confederazione del paese escluso, quindi dell’Asia e non dell’Europa. In particolare, sarebbe probabile un ripescaggio degli Emirati Arabi Uniti.

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