Un conducente dell’Atac di Roma è stato sospeso dal servizio e dallo stipendio dopo che un cittadino lo ha ripreso mentre, alla guida di un autobus, guardava un film. Il fatto è avvenuto questa mattina, lunedì 24 ottobre, a bordo della linea 32 piena di pendolari ed è stato denunciato, tramite la pubblicazione di un video su Twitter, da don Ugo Quinzi. Stando a quanto si vede dalle immagini l’autista si era anche assicurato che nessuno lo potesse vedere, coprendo la cabina di guida con alcuni fogli.
Il comportamento è stato definito “inqualificabile” dalla municipalizzata del trasporto pubblico a Roma, che ha scelto quindi la linea dura, sospendendolo. Secondo quanto spiegato dal passeggero, il guidatore dell’autobus che da Saxa Rubra era diretto in Piazza Risorgimento aveva posizionato “un piccolo schermo posto alla sua estrema sinistra”.
Il caso non sembra però essere isolato. Diverse, infatti, sono le segnalazioni di conducenti alla guida mentre parlano al telefono o scrivono messaggi sui loro smartphone. Lo stesso don Quinzi, cappellano di una casa di cura nella zona nord di Roma ha più volte denunciato, via social, i comportamenti scorretti degli autisti. La segnalazione di questa mattina, però, ha immediatamente allertato l’Atac che ha fatto intervenire alcuni operatori per bloccare il turno di guida e procedere alle sanzioni.
Quanto accaduto questa mattina riporta alla mentre altri casi di autisti incauti a Roma. Nel 2018 un episodio simile avvenne in due occasioni, mentre nel 2017 un conducente venne sospeso per aver scritto sul display dell’autobus di cui era alla guida una frase contro i vaccini. Nel 2011, invece, un altro fu immortalato mentre guidava utilizzando i gomiti. Due anni fa, infine, un autista al termine del proprio turno decise di parcheggiare l’autobus di linea sotto casa. “Eventi come questo danneggiano tutta l’Azienda, con il rischio che il comportamento corretto della maggior parte degli 11 mila dipendenti venga inquinato da pochi irresponsabili – il commento dell’Atac – Per questo Atac non tollererà e non giustificherà in alcun modo condotte non in linea con i corretti principi del servizio pubblico che è tenuta a svolgere”.