L’effetto trascinamento funziona ancora un mese dopo le elezioni politiche. La vittoria di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni diventa un trionfo nel sondaggio settimanale di Swg per il TgLa7 che cade nella settimana della formazione e del giuramento del nuovo governo. Secondo l’istituto triestino Fdi sfonda anche quota 28 per cento, con un balzo di quasi un punto nell’ultima settimana. A inseguire sono Pd e M5s, separati da qualche decimale: i democratici si confermano al 17 per cento, mentre i 5 Stelle arretrano leggermente al 16,4. Sembra stabile la situazione della Lega all’8,6, mentre guadagna qualcosa il polo centrista Azione-Italia Viva (8,4, +0,3). A registrare la flessione più significativa è invece Forza Italia: nei giorni delle performance e del protagonismo di Silvio Berlusconi il partito ne risente (come può succedere a chi mina l’unità di uno schieramento specie se vincente), gli azzurri scendono dal 7,5 al 6,2. Più o meno stabili gli altri partiti rappresentati in Parlamento (l’alleanza Sinistra-Verdi è ferma al 4,1 e +Europa al 3,1 in lieve calo), così come le forze politiche rimaste fuori come Italexit e Unione Popolare.

Swg ha anche stimato la fiducia di partenza del governo Meloni che è relativamente bassa, ma in linea con quasi tutti i governi molto “di parte”: la premier Meloni parte da un indice del 42 per cento di gradimento, per altro cifra identica al Conte 2, che è stato un esecutivo marcatamente di centrosinistra, per qualcuno addirittura il più a sinistra. Vale la pena sottolineare che le quote di fiducia più alte sono state sempre riservate a governo “di salvezza nazionale” o di “larghe intese” (Monti 71, Draghi 65, Letta 62). L’eccezione, per un governo politico, è quella del Conte 1, che come noto si basava su una maggioranza composta da M5s e Lega. In quel caso il tasso di fiducia era sostenuto almeno in gran parte dall’ampio consenso elettorale delle due forze politiche. La quota più bassa di fiducia è stata invece quella del governo Gentiloni, nato dopo la sconfitta di Matteo Renzi nel referendum costituzionale.

Infine Swg ha domandato al campione di intervistati quale può essere l’elemento di instabilità del governo appena nato. Prevedibilmente la risposta più gettonata è caduta su Silvio Berlusconi (49 per cento tra tutti gli intervistati, che sale al 58 tra gli elettori del centrodestra), anche se uno su 5 ha citato anche Matteo Salvini.

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