A poco più di due mesi dalla sentenza di primo grado, una Corte d’appello di Mosca ha confermato oggi la condanna a nove anni per la cestista americana Brittney Griner, riconosciuta colpevole di possesso di stupefacenti. La notizia è riportata dall’agenzia Interfax. Griner, star del basket americano e due volte campionessa olimpica, è in carcere in Russia da quando, nel febbraio scorso, fu arrestata al suo arrivo all’aeroporto Sheremetevo di Mosca dopo che la polizia le aveva trovato nel bagaglio sigarette elettroniche liquide contenenti olio di hashish. La quantità, secondo quanto precisato oggi dal suo avvocato in aula, era di 0,72 grammi.

Al processo di primo grado la Griner si era dichiarata colpevole di traffico di droga, aggiungendo di non aver avuto intenzione di “violare la legge russa”. La giocatrice di punta dei Phoenix Mercury era arrivata in Russia per giocare nel campionato russo nelle fila di una squadra di Ekaterinburg durante la pausa del campionato Wnba americano. La cestista ha assistito al processo d’appello in videoconferenza. Il suo avvocato ne aveva chiesto l’assoluzione o la riduzione della pena, giudicandola troppo severa. “Non un solo procuratore, giudice, avvocato o studente di legge potrebbe provare che questa sentenza sia in linea con la legge russa”, ha affermato il legale, citato dal sito del giornale Moskovsky Komsomoltetz. “Siamo a conoscenza delle notizie provenienti dalla Russia che Brittney Griner continuerà ad essere ingiustamente detenuta sotto circostanze intollerabili dopo un altro processo farsa” ha detto il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. Biden, ha aggiunto, è stato “molto chiaro” nel dire che dovrebbe essere rilasciata immediatamente”. Nel pieno della guerra in Ucraina e del conflitto che oppone la Russia all’Occidente, la vicenda ha assunto contorni geopolitici.

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