“Presidente Meloni, in un’ora di intervento lei non ha speso una sola parola per darci una indicazione concreta sulle misure che intende adottare sul caro bollette, sul caro prezzi. Nulla di nulla. Non ci ha detto nulla sugli extraprofitti, sullo scostamento di bilancio: prima o poi dovrete decidere”. Ad attaccare Meloni è il leader del M5S Giuseppe Conte, in Aula alla Camera, durante le dichiarazioni di voto finale sulla fiducia al governo guidato da Giorgia Meloni. Uno scontro a distanza che ha toccato diversi punti, dalla scuola alle armi, passando per la gestione della pandemia al reddito di cittadinanza: “Il segnale più evidente della continuità con il governo Draghi è il ministero dell’Economia a Giorgetti. Questo spiega l’opposizione morbida al governo uscente, non è che alla fine l’agenda Draghi la vuole scrivere lei?”, ha chiesto polemico e sarcastico l’ex premier diretto alla neo presidente del Consiglio. E ancora: “In quel caso troverà appoggio anche da alcuni banchi dell’opposizione…”, ha continuato Conte, tra l’evidente irritazione tra gli scranni di Italia Viva e Azione, con il deputato Roberto Giachetti che ha contestato le parole di Conte con eloquenti gesti.
Conte ha continuato il suo attacco al nascente governo Meloni rivendicando come questo “perseguirà una sicura corsa al riarmo che lei sta tacendo, perché non ne parla, ma andrà in continuità con il governo uscente. Siamo già riusciti a fermarla e continueremo a farlo”. E ancora: “Noi siamo pronti a denunciare le vostre incongruenze e inadeguatezze. La nostra sarà una opposizione solida e puntuale, ancorata ai bisogni dei cittadini, per questo sarà implacabile e intransigente“. E applausi sono partiti pure dai banchi del Pd, rivolti allo stesso Conte, dall’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando, quando il presidente ha ricordato, in merito al reddito di cittadinanza, che ‘truffe e furbetti non raggiungono l’uno per cento‘. E ancora, sostegno a Conte è arrivato da parte dello stesso Orlando, dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza, Arturo Scotto e da altri esponenti dem e di Articolo Uno mentre parlava di Covid e ricordava quanto accaduto quando Meloni si trovava all’opposizione: “La nostra non raggiungerà certo i livelli di compostezza alla quale lei ci ha abituato durante la pandemia…”, ha provocato. Poi, tra le polemiche dai banchi del centrodestra, Conte ha avvertito pure il neo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Rispettiamo il diritto di manifestazione del pensiero. Mi rivolgo anche al ministro dell’Interno: mi preoccupa vedere le immagini di cariche e manganelli alla Sapienza, mi preoccupa da cittadino e da docente universitario”