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Meloni annuncia la commissione d’inchiesta sul Covid: “Occorrerà fare chiarezza”. Italia Viva esulta: “Nostro apporto non mancherà”

La premier parla alla Camera, i renziani si offrono. Anche perché l'ex Rottamatore, a più riprese, ha detto di puntare alla presidenza di questo organismo più che al Copasir e o alla Vigilanza Rai. Fonti Fdi: logica non punitiva verso i sanitari, ma urge mettere in mora chi in quella fase ha pensato ad arricchirsi, ad esempio sulle mascherine.

“Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica”. Meloni parla alla Camera, i renziani esultano in maniera evidente. Perché le parole della leader di Fratelli d’Italia nel primo discorso ufficiale da premier significano soltanto una cosa: la commissione d’inchiesta sul Covid si farà, come annunciato in campagna elettorale e come sperato da Matteo Renzi. Che, a più riprese, ha detto di puntare alla presidenza di questo organismo più che al Copasir e o alla Vigilanza Rai. Al netto delle strategia del leader di Italia Viva, resta il fatto che per la nascita dell’organismo parlamentare ad hoc manca solo il passo formale. Anzi, a sentire Italia Viva e la Lega basterebbe anche meno, ovvero votare le proposte di legge già depositate. “Nella scorsa legislatura, la Lega per prima ha presentato una proposta di legge, a mia prima firma, per istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sull’operato del Governo Conte II – ha detto il capogruppo del Carroccio Riccardo Molinari – Ora, l’abbiamo ripresentata. Bene FdI che, a quanto si apprende da indiscrezioni giornalistiche, sarebbe intenzionata a presentare una pdl con le medesime finalità“.

Sulla stessa linea d’onda il partito di Renzi. “Sulla scia del lavoro svolto durante la scorsa legislatura, abbiamo presentato una proposta di legge per istituire una commissione d’inchiesta sul Covid a firma Faraone-Boschi – ha detto lo stesso Faraone – Il centrodestra voti la nostra proposta, così da accelerare i tempi. Mi appello direttamente al Presidente Giorgia Meloni, che oggi si è espressa chiaramente sul tema, affinché si possa iniziare finalmente a fare luce sull’opaca gestione della pandemia”. Faraone poi ha parlato di alcune questioni: “Dai respiratori cinesi, alle mascherine farlocche ai militari russi a Bergamo, troppo c’è da chiarire: chi si è arricchito o ha svolto strane manovre durante un momento così drammatico deve essere messo davanti alle proprie responsabilità”. Sul tema la presidente dei senatori di Azione-Italia Viva, Raffaella Paita, ha rincarato la dose: “Sottolineiamo come vada anche fatta finalmente luce sulla missione dei sanitari russi che sono entrati nei nostri ospedali sotto il governo Conte. Sono temi sui quali Italia Viva è stata sempre in prima linea con interrogazioni e atti parlamentari, non faremo mancare il nostro apporto al governo su questo punto”. Magari in cambio di una bella presidenza di Commissione.

Ad ogni modo, le parole di Giorgia Meloni in aula non hanno lasciato spazio a interpretazioni alternative: “Voglio dire, fin d’ora, che non replicheremo, in nessun caso il modello” attuato dal ministro Speranza. E poi: “Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica”. Dopo il discorso, poi, fonti interne a Fratelli d’Italia hanno confermato alle agenzie di stampa l’intenzione di dare vita alla commissione di inchiesta, annunciando che il gruppo Fdi presenterà una richiesta in tal senso in Parlamento. La logica della commissione di inchiesta – hanno sottolineato – non è punitiva verso i sanitari che hanno tenuto in piedi il sistema in un momento drammatico, ma mettere in mora chi in quella fase ha pensato ad arricchirsi, ad esempio sulle mascherine. Le stesse fonti hanno confermato che il governo avrà un approccio in discontinuità sulla gestione della pandemia, appellandosi alla scienza “anziché, come successo in passato, a prese di posizioni ideologiche che hanno portato il Paese alle chiusure anche quando il virus non circolava”.