Cani sofferenti, malnutriti e addirittura carcasse di animali già morti e decomposti. Sono immagini shock quelle che si sono presentate davanti agli occhi delle forze dell’ordine entrate in una anonima casa della provincia di Pavia. All’interno dell’abitazione sono stati trovati oltre 40 cani in condizioni igienico-sanitarie molto gravi, nonché le carcasse in stato di decomposizione di altri cani morti ormai da tempo. Il sopraggiungere delle autorità è stato fortuito e dovuto a dei vicini di casa molto zelanti che non vedendo da giorni l’anziana madre della proprietaria degli animali hanno chiamato il 118. L’anziana donna, effettivamente vittima di un malore, è stata trasportata in ospedale dove è deceduta poco dopo, ma i sanitari sono stati i primi a ritrovarsi davanti agli occhi quell’orrore. A quel punto è stato rapido l’intervento della Polizia Locale e del servizio veterinario dell’ATS che hanno provveduto a sequestrare i cani e ricoverarli presso i canili della zona. “Da quanto ci risulta, questa situazione era già nota da tempo a causa di diverse segnalazioni giunte alle Autorità locali. Il Sindaco precedente aveva anche già emesso un’ordinanza a tal proposito che però non era mai stata applicata”, spiega Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Se l’anziana madre della proprietaria dei cani non avesse avuto un malore, chissà quanti altri cani sarebbero morti in quelle condizioni drammatiche. Abbiamo sporto denuncia per maltrattamento di animali, affinché si accertino le responsabilità della donna e si ponga finalmente fine a questo comportamento scellerato e inaccettabile”. La presidente della LNDC definisce la signora che deteneva i cani in condizioni disumane una accumulatrice seriale: “Sono persone che solitamente non hanno la percezione dei danni che provocano, né se stessi né ad altri esseri viventi. In alcuni casi partono anche con buone intenzioni, ma quando si arriva ad avere un numero così eccessivo di animali è pressoché impossibile garantirne il benessere e si scivola inevitabilmente e inesorabilmente verso il maltrattamento”.