Ieri primo discorso del Premier Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati. Per prima cosa dobbiamo evidenziare la grande ipocrisia collettiva nel commentare le parole della Meloni. Giorgia Meloni rappresenta un Governo politico di centro destra. Pertanto, meravigliarsi ora o stupirsi adesso dopo che le elezioni sono state vinte dalla coalizione di centro destra oltre a non servire a nulla è francamente ridicolo.
Bene, detto ciò la sintesi di quello che è accaduto ieri potrebbe essere racchiusa in alcune principali considerazioni. Il Premier Meloni ha fatto un discorso politico furbo e ovviamente istituzionale. Nascono tutti incendiari ma poi muoiono pompieri – questo è il detto da cui partire. Anche una giovane e lanciata leader si è dovuta subito adeguare ad alcuni punti fondamentali della nostra Repubblica, ossia il rispetto delle Istituzioni, il rispetto dei principi europei e del Patto Atlantico. Capisaldi che molto spesso dalla stessa Meloni sono stati precedentemente messi in discussione. Accade a tutti quelli che sbraitano dai banchi dell’opposizione e poi hanno il peso e la responsabilità di Governare.
Ma soffermarsi su ciò che la Meloni diceva prima e farà oggi non avrebbe un grande senso pratico. A noi interessano i fatti e non i pregiudizi. A noi interessano i problemi e i diritti dei cittadini. E forse si può finalmente parlare di politica e di come affrontare i problemi confrontandosi e magari anche scontrandosi nel merito.
Alcune cose in ogni caso sono importanti ed è giusto analizzarle e poi giudicarle.
La Meloni ha nettamente dichiarato di essere a sostegno dell’Ucraina e di condannare senza se e senza ma Putin. Questo elemento di politica estera è fondamentale. Il problema però è che bisognerà vedere cosa faranno realmente gli alleati della Meloni. I rapporti di Lega e Berlusconi con il Cremlino sono sempre imbarazzanti e di certo prima o poi riusciranno fuori. Quindi, le dichiarazioni della Meloni dovranno poi essere messe in pratica.
Su tale punto però è emersa anche la frammentazione delle “opposizioni” o meglio del Pd e dei 5Stelle. E diciamo la verità, Conte e Letta hanno dimostrato anche ieri di essere poco lucidi e molto contraddittori. Conte ha esordito criticando la Meloni perché parrebbe seguire in continuità il Governo Draghi. Una caz*ata del genere solo Conte la poteva dire. Perché, poi, gli hanno ricordato giustamente alcune cose di non piccolo conto, ossia che il Movimento 5Stelle era a sostegno del Governo Draghi fino a ieri. Sì ieri, perché i Ministri e i sottosegretari del partito di Conte erano sulle loro poltrone fino al giuramento dei nuovi Ministri del centro-destra. Non si sono mai dimessi. E questo, oltre a dimostrare l’infinita incoerenza grillina di Conte, dimostra la sua propensione a sparare parole a vanvera.
Conte, poi, oltre a sputare sul piatto dove ha mangiato fino a ieri, si mette ancora una volta in netto contrasto con le posizioni del Pd. Non solo su questo tema ma anche sulla guerra in Ucraina. Anche su questo punto, hanno doverosamente ricordato che Conte ha posizioni più vicine alla Lega e Berlusconi e non al Pd. Ma c’è il punto direi emblematico. Giuseppe Conte ha governato con Salvini e la sua Lega. Ha governato con Ministri e uomini che ora sono al Governo con Giorgia Meloni. Ha firmato provvedimenti che hanno limitato diritti inviolabili e ha dato spazio ai peggiori impulsi razzisti di Salvini. Quindi, l’unico che veramente dovrebbe stare zitto, onde evitare le solite ridicole figuracce è Giuseppe Conte.
Ma la via del tramonto è presto segnata e la farsa di questo personaggio senza arte ne parte ben presto finirà.
E ora il Pd. Il discorso di Letta era vuoto e noioso come la sua campagna elettorale. Ma a far peggio è riuscita Debora Serracchiani. Ha detto alla Meloni di essere sempre un passo indietro agli uomini. Un autogol tipico del Pd di Letta. Alla Meloni è bastato fare un gesto per ricordare dove stava sedendo e chi c’era dietro di lei. Insomma, questo il quadro in sintesi. La Meloni che da Premier svolge al momento un ruolo Istituzionale ma ovviamente di destra e il Pd e i 5Stelle che sono distanti fra loro e senza una reale alternativa. Per questo motivo la posizione del Terzo Polo sarà ancora più importante. All’opposizione doverosamente ma affrontando i temi senza pregiudizio sui contenuti. Perché fare retorica e opposizione ridicola alla Conte e alla Letta oltre a non servire all’Italia non serve a creare un’alternativa politica a questo centro destra. Anzi aiuta la Meloni a crescere di più.
Il Pd è sempre lì nelle sue ambiguità a farsi umiliare da Conte. Le contraddizioni del centro destra emergeranno e bisogna essere pronti e propositivi. L’unica cosa certa è che noi non tiferemo contro la tenuta del nostro Paese.