“Le emissioni rimangono a livelli pericolosi e record e sono ancora in aumento“. Si avvicina la Cop27, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà dal 6 al 18 novembre 2022 a Sharm El Sheikh, in Egitto, ed è quindi tempo di bilanci su quanto fatto per il clima nell’ultimo anno. Secondo il Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite (Unep), nonostante le promesse dei governi al vertice Cop26 di Glasgow, il 2022 ha portato solo progressi “tristemente inadeguati” sul taglio delle emissioni di gas serra. Un altro anno, quindi, è andato “sprecato”.
È questo il messaggio che arriva dal rapporto dell’Unep sulle emissioni, intitolato ‘The Closing Window‘: “Non esiste un percorso credibile verso un riscaldamento globale di 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali e siamo lontanissimi dagli obiettivi dell’accordo di Parigi. Andando avanti con le politiche attuali il surriscaldamento globale rischia di raggiungere 2,8 gradi entro la fine del secolo”. Per Inger Andersen, direttrice esecutiva del Programma Onu per l’ambiente, è necessaria una riforma della finanza, troppo spesso distratta nell’azione del clima da interessi a breve termine e obiettivi contrastanti. La direttrice riconosce che “è un’impresa ardua, e alcuni direbbero impossibile, riformare l’economia globale e quasi dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030, ma dobbiamo provarci”, afferma.
“Dobbiamo colmare il divario con quanto è necessario fare sui gas serra prima che la catastrofe climatica si avvicini a tutti noi”, dichiara il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, alla presentazione del rapporto. Secondo l’Onu, per invertire la rotta e dimezzare le emissioni entro il 2030, l’unica soluzione è una trasformazione rapida e radicale della società a partire dal settore energetico, ma anche nell’industria, nei trasporti, negli edifici, nei sistemi alimentari e finanziari. Per Guterres l’indicazione è chiara: bisogna “smettere di affidarci ai combustibili fossili, evitare di restare bloccati con nuove infrastrutture con fonti fossili e investire massicciamente nelle rinnovabili”.
Secondo le nuove previsioni dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), nonostante i progressi sulle rinnovabili, le emissioni globali continuano a crescere e raggiungeranno un “picco” nel 2025. Secondo l’Agenzia, la guerra tra Russia e Ucraina avrà un effetto paradossalmente positivo per il clima, con l’aumento degli investimenti in fonti sostenibili causato dai profondi cambiamenti dei mercati mondiali dell’energia. Gli investimenti globali sulle fonti di energia pulita sono attesi salire così fino a più di 2mila miliardi di dollari all’anno nel 2030, una crescita di oltre il 50% rispetto a oggi, ma insufficiente per l’obiettivo di zero emissioni nette nel 2050. Per raggiungere il target fissato, bisognerebbe arrivare a oltre 4mila miliardi di dollari all’anno.