Secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto il porto industriale di Taranto è “il più brutto del mondo”. Lo ha detto nel corso di un suo intervento a Porta a Porta del 25 ottobre. L’iperbole – nelle intenzioni del ministro – serviva, nella sua idea, a sottolineare i troppi anni che ci sono voluti per concedere le autorizzazioni al progetto del parco eolico nel mar Grande di Taranto. “Sa quanto tempo c’è voluto per far mettere dieci pale eoliche nel porto di Taranto? – ha chiesto retoricamente a Bruno Vespa – Voi pensate all’impatto di dieci pale nel porto più brutto del mondo, perché il porto di Taranto ha come sfondo l’Ilva. Per autorizzare le dieci pale, per problemi di impatto ambientale, ci sono voluti 15 anni”. Se è vero che per la realizzazione del progetto ci sono voluti 14 anni, è altrettanto vero che le contestazioni sull’impatto paesaggistico, sollevate dagli oppositori, sono state solo alcune delle motivazioni che hanno portato all’allungamento dei tempi.

Resta il fatto che le dichiarazioni del neo ministro hanno indispettito molte persone. Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha definito quello di Crosetto “uno scivolone” che dimostra come “il ministro non si è dedicato con attenzione alla scoperta della città”. “Urge però subito un suo chiarimento, anche rispetto alla linea del governo sull’ex Ilva – ha continuato il sindaco – “visto che apprendiamo con piacere da lui che è cambiata perché considera il siderurgico una bruttura”.

Il senatore del M5s Mario Turco ha parlato di commenti “inqualificabili”, aggiungendo che “una città considerata strategica per il Paese e che ha sacrificato per l’industria pesante e per la presenza militare la sua identità e la sua storia, non merita un tale giudizio”. Anche a sinistra le parole di Crosetto non sono passate inosservate. “La sua dichiarazione è un’offesa a chi da dieci anni si sforza di cambiare il modello di sviluppo”, scrive in una nota Europa Verde Puglia, mentre Antonio Misiani (Pd) parla di un commento che “scredita una realtà che cerca con tutte le sue forze di risalire la china”. Anche il collega di partito, il consigliere regionale Enzo Di Gregorio, suggerisce al ministro di “spendere qualche parola in favore di una comunità che sta faticosamente avviando nuove strade di sviluppo economico”.

Alla fine sono arrivate le scuse di Crosetto sul suo profilo Twitter: “Adoro la puglia anche per motivi famigliari, ma il porto industriale non è una delle cose che mi piacciono”.

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