Multe per 5 milioni di rubli, circa 80mila euro, per la “promozione delle persone Lgbt“. È la decisione del parlamento russo che in prima lettura ha votato la legge con l’obiettivo di vietare di parlare dei “rapporti sessuali non tradizionali”. Sono previsti anche sanzioni fino a “10 milioni di rubli per la promozione della pedofilia”. E non finisce qui: il presidente della Duma Vyacheslav Volodin ha dichiarato che “per quanto riguarda la seconda lettura, possono essere presentati emendamenti che inaspriscono le norme proposte, e li prenderemo in considerazione”. Secondo Volodin “dovremmo fare di tutto per proteggere i nostri figli e coloro che vogliono vivere una vita normale. Tutte le altre cose sono peccato, sodomia, oscurità”. Per l’agenzia russa Interfax la riforma riguarda anche la propaganda della pedofilia e l’incoraggiamento al cambiamenti di sesso tra gli adolescenti. I provvedimenti potranno essere anche applicati ai cittadini stranieri sul territorio russo: multe fino a 400mila rubli, possibilità di arresto fino a 15 giorni o deportazione.

Già nel 2013 le autorità di Mosca avevano introdotto una legge simile: l’anno successivo la Corte europea aveva stabilito che la norma lede i diritti dei cittadini. Ora il governo potrà chiudere i media e le pagine internet che violano la nuova legge. Il deputato russo Alexander Khinshtein si è scagliato contro il cinema: “Ho scoperto che circola tra noi il film Chiamami con il tuo nome, del regista italiano Luca Guadagnino, che mostra in primo piano l’unione spregevole di due corpi maschili”, riporta il Corriere della Sera. Il politico ha anche aggiunto che “bisogna proibire per legge l’uso di termini come anche gender o Lgbt, che in fondo hanno un unico significato: perversione”. Durante la guerra contro Kiev la stretta sui diritti è anche diventata un modo marcare la distanza dall’occidente: “Il nucleo del satanismo che combattiamo in Ucraina è proprio la sodomia, che va considerata come un peccato mortale”, ha dichiarato Ramzan Kadyrov. L’approvazione della nuova legge non è il punto di arrivo secondo il deputato Sergey Mironov, che ha dichiarato di volere inasprire l’articolo 13 della Costituzione russa e introdurre sanzione penali: “Certi intellettuali non lesineranno soldi per fare la loro propaganda gay e Lgbt. Per questo, credo che vada inserita la responsabilità penale”.

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