In Europa il marchio Volkswagen produrrà solo auto 100% elettriche a partire dal 2033. Lo ha dichiarato il numero uno dell’azienda, Thomas Schaefer, che ha pure specificato come VW intenda anticipare la data di pensionamento dei motori a combustione: un phase-out anticipato sia rispetto ai piani precedenti della marca, sia rispetto allo stop imposto dall’Europa ai motori bielle e pistoni, attualmente fissato al 2035. VW, quindi, lancerà 10 nuovi modelli elettrici entro il 2026, tra cui un veicolo entry-level con prezzo di partenza fissato a meno di 25.000 euro.

Il prossimo anno, invece, arriverà l’aggiornamento della compatta ID3, prima elettrica nativa della VW. Quest’ultima sta lavorando intensamente a una versione crossover della ID3, ha dichiarato Schaefer. Anche se la genesi della vettura in questione è stata tutt’altro che tranquilla: i problemi di software riscontrati all’inizio della produzione del veicolo avrebbero addirittura fatto sì che il Gruppo VW licenziasse Herbert Diess, suo precedente amministratore delegato e riponesse tutto nelle mani di Oliver Blume, ex capo della Porsche, a capo del colosso tedesco dell’automotive dal mese di settembre.

Schaefer ha pure affermato la volontà di Volkswagen di ottimizzare ulteriormente le economie di scala per rendere la produzione di vetture elettriche più competitiva dal punto di vista industriale: per questo nei piani dell’azienda c’è la volontà di fabbricare sulle medesime linee produttive i veicoli dei diversi marchi del Gruppo basati sulle medesime piattaforme costruttive. Nel prossimo decennio, poi, i marchi di volume del Gruppo VW ridurranno il numero di modelli offerti per concentrarsi su quelli principali, ovvero quelli meglio recepiti dal mercato.

L’obiettivo finanziario è di aumentare il margine di profitto per tutti i marchi di volume – VW, Seat, Skoda e veicoli commerciali – all’8% entro il 2025. “Fare meno, ma meglio”, per usare le parole di Schaefer; un approccio che ricorda molto da vicino la filosofia strategica di Carlos Tavares, numero uno di Stellantis. La chiave di volta per il successo delle vetture a elettroni, comunque, sta nelle batterie: migliorare e standardizzare la chimica e il formato degli accumulatori, quindi, sarà fondamentale per gli ambiziosi target della Volkswagen.

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