“Mi metto nei panni di chi era lì tranquillamente a fare la spesa, in una giornata normale, gesti quotidiani di tutti noi”. Affida a Facebook il suo cordoglio Lara Carano, sindaca del comune di Assago, dove la sera del 27 ottobre, poco prima delle 19, un uomo ha accoltellato cinque persone all’interno di un supermercato nel centro commerciale Milanofiori. Un 30enne, Luis Fernando Ruggeri, dipendente del Carrefour, è morto per i colpi all’addome e al torace. Tra gli altri quattro feriti, tutti fuori pericolo di vita, anche il calciatore del Monza Pablo Marì: era con suo figlio tra gli scaffali quando ha raccontato di aver sentito un forte crampo alla schiena, che subito dopo ha capito essere il dolore della coltellata.
L’aggressore si chiama Andrea Tombolini, ha 46 anni e da tempo è in cura per una forte crisi depressiva. Alla spalle ha un periodo di ricovero in psichiatria: lo scorso 18 ottobre era stato portato nuovamente in ospedale per essersi procurato ferite al volto e al cranio colpendosi a pugni da solo. I testimoni raccontano di averlo visto afferrare un coltello dall’espositore all’interno del supermercato e, senza alcun preavviso, iniziare a colpire persone a caso. Ora è in stato di fermo, accusato di omicidio e tentato omicidio plurimo.
“Sono sconvolta da quanto accaduto”, scrive la sindaca Carano ricostruendo l’aggressione. “Vedere improvvisamente una persona che corre all’impazzata con in mano un coltello e colpisce senza senso chi si trova davanti. Assurdo!”. A fermare e a disarmare Tombolini è stato l’ex calciatore Massimo Tarantino, che si trovava nel centro commerciale per delle banali spese quotidiane quando è stato travolto da grida e singhiozzi di persone in fuga, nel panico. “Urlava, urlava e basta”, ha raccontato l’ex giocatore di Napoli, Inter e Bologna, cercando di dare una spiegazione al gesto di Tombolini.
“Colpiva a caso, scappavano tutti”, raccontano alcuni testimoni. Nel terrore nessuno ha capito cosa stesse urlando l’aggressore. Chi non riesce a prendere la via dell’uscita cerca riparo all’interno del centro commerciale. Dai negozi affacciati sulla sulla galleria centrale escono commercianti e commessi. Qualcuno di loro offre riparo alle persone in fuga, le fa nascondere nel magazzino. Nessuno capisce cosa sta succedendo: “Ora che siamo lontane siamo più tranquille ma eravamo veramente terrorizzate, vedevamo gente scappare in lacrime“, spiega all’Ansa una donna. “Mi è rimasta molto impressa una ragazza che piangeva, completamente sotto shock“, conclude.
“Eravamo al bar – racconta un’altra testimone – e pensavamo si trattasse di uno scippo perché abbiamo visto dei ragazzi e una signora correre. Poi abbiamo notato sempre più gente con facce sconvolte e abbiamo capito che era successo qualcosa di grave“. Poi la voce dell’altoparlante del centro commerciale ha iniziato a chiedere l’intervento urgente di un medico. La dipendente del bar ha tirato giù la serranda e le ha nascoste. “Siamo rimaste nel retro del bar mentre vedevamo anche il resto della ristorazione chiudere nascondendo le persone dentro. Dopo circa cinque minuti è arrivata una commessa del Carrefour che aveva assistito alla prima aggressione. Parlava di un pazzo. Era sconvolta e la ragazza del bar l’ha soccorsa”. La vittima, Luis Ruggieri, era un suo collega. Dal settembre 2020 lavorava per Carrefour ma durante il lockdown aveva deciso di iscriversi all’università. È morto durante il trasporto all’ospedale.