Musk annuncia che non intende rivedere la politica delle esclusioni dal social, operazione che potrebbe preludere ad un ritorno sulla piattaforma di Donald Trump. Già silurati quattro top manager: l'amministratore Parag Agrawal, il responsabile finanziario Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della 'policy' Vijaya Gadde e il general counsel Sean Edgett
Alla fine Elon Musk lo ha fatto davvero. Il patron di Tesla ha comprato Twitter pagando il social media 44 miliardi di dollari (44 miliardi di euro), la cifra offerta inizialmente ad aprile del 2022. Musk diventerà amministratore delegato della società e su quello che adesso è il suo social scrive “Adesso l’uccellino è stato liberato”.
the bird is freed
— Elon Musk (@elonmusk) October 28, 2022
Musk possedeva già il 9,2% della società. L’assalto era iniziato lo scorso gennaio da quando Musk aveva cominciato ad accumulare quote della società. Il primo annuncio di un’offerta è arrivato in aprile con una proposta a 54,2 dollari per azione a fronte dei circa 35-40 dollari con cui venivano scambiati i titoli 7 mesi fa (53,7 dollari la chiusura di ieri). Poi era seguita una fase di tentennamenti tra retromarce e nuove avanzate. Musk è l’uomo più ricco del mondo grazie alle sue partecipazioni in Tesla ma il deprezzamento delle azioni della casa automobilistica verificatosi nel frattempo avrebbe costretto l’imprenditore ad aumentare la cifra da stanziare direttamente per conquistare la società. Gran parte delle somme infatti sarebbero state erogate dalle banche con azioni Tesla come garanzia. Non era mancata una querelle imperniata sulla reale platea di utenti del social. Secondo Musk quelli gestiti di algoritmi non erano correttamente conteggiati. La retromarcia sull’acquisizione aveva indotto i soci di maggioranza di Twitter ad avviare una causa contro l’imprenditore per il mancato rispetto degli accordi.
Al momento i principali azionisti di Twitter oltre a Musk sono le società di gestione dei risparmi Vanguard (10%), Morgan Stanley (8,4%), Blackrock (6,5%) e State Street (4,5%). Tra i finanziatori dell’acquisizione ci sono anche il principe saudita Alwaleed bin Talal e il fondo sovrano del Qatar. Musk ha già annunciato che intende eliminare i blocchi permanenti di utenti che si distinguono per la pubblicazione di contenuto non in linea con le politiche aziendali su violenza, odio razziale e di genere, etc. Il nuovo amministratore delegato ha affermato di non credere nei divieti perenni. Ciò significa che le persone precedentemente espulse dalla piattaforma potrebbero essere autorizzate a tornare, una categoria che includerebbe l’ex presidente Donald Trump. Ieri Musk ha voluto rassicurare i dipendenti dopo che nei giorni scorsi aveva prospettato la possibilità di licenziare il 75% degli addetti della società. Tuttavia la prima decisione del nuovo proprietario è stata quella di silurare quattro top manager: l’amministratore Parag Agrawal, il responsabile finanziario Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della ‘policy’ Vijaya Gadde e il general counsel Sean Edgett.