L'aggressore, identificato come David Depape, era un sostenitore di diverse teorie del complotto, compresa quella dei brogli elettorali alle ultime Presidenziali, nelle quali Joe Biden ha sconfitto Donald Trump, che scatenò l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. E proprio nancy pelosi, in quei giorni concitati, ma anche dopo, è stato uno dei bersagli preferiti delle dichiarazioni dell'ex presidente
Paul Pelosi, marito di Nancy, speaker Democratica della Camera americana, è stato aggredito da un uomo con in pugno un martello al grido di “Dov’è Nancy?”. Un vero e proprio agguato che sembra avere una matrice politica, che gli inquirenti stanno ancora cercando di accertare, quello nei confronti dell’82enne. Anche perché l’aggressore, identificato come David Depape, è un “prolifico blogger di contenuti antisemiti e complottisti, un seguace di QAnon, è novax” e una persona che nega il risultato delle elezioni presidenziali del 2020, come twitta Rita Katz, la direttrice di Site. E tra le teorie del complotto che sosteneva c’è anche quella sui brogli elettorali alle ultime Presidenziali, nelle quali Joe Biden ha sconfitto Donald Trump, che scatenò l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. E proprio Nancy Pelosi, non solo in quei giorni concitati, è stata uno dei bersagli preferiti delle dichiarazioni dell’ex presidente.
Come spiegato dal capo della polizia di San Francisco, William Scott, l’uomo ha attaccato Paul Pelosi con il martello di fronte agli agenti che lo hanno fermato poco dopo con l’accusa di tentato omicidio e assalto. “Dov’è Nancy?”, sono le parole pronunciate dal 42enne prima di sferrare i colpi che hanno costretto il marito della speaker della Camera a un ricovero d’emergenza in ospedale e a un’operazione chirurgica che, nel momento in cui si scrive, è ancora in corso.
La leader democratica, però, non si trovava con il marito, dato che è impegnata negli ultimi giorni di campagna elettorale prima delle elezioni di midterm dell’8 novembre. Un episodio che aumenta le preoccupazioni per la deriva violenta che sta assumendo il dibattito politico americano in vista del voto, dato che non è il primo episodio di questo genere registrato negli ultimi mesi. La scorsa estate, un uomo armato è stato arrestato nei pressi della casa a Seattle dell’esponente della sinistra Dem, Pramila Jayapal, dopo che questi aveva urlato minacce contro la deputata, in quel momento in casa con il marito. Anche il candidato repubblicano alla poltrona di governatore dello stato di New York, Lee Zeldin, è stato attaccato da un uomo durante un comizio.
Nancy Pelosi e la sua famiglia hanno comunque voluto ringraziare “le forze dell’ordine e il personale sanitario intervenuti e chiede che venga rispettata la privacy”. Tra i primi a inviare un messaggio di vicinanza c’è proprio il presidente Biden che ha offerto il suo “sostegno dopo l’orribile attacco”, come spiegato dalla portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, riferendo che il presidente è lieto del fatto che per Paul Pelosi è atteso un pieno recupero. Anche il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, si è detto “disgustato” dall’attacco: “Sono lieto di sapere che Paul si riprenderà e che al Capitol Police si stanno occupando del caso”.