Matteo Salvini torna all’assalto del reddito di cittadinanza. E, mentre l‘inflazione sfiora il 12% mettendo l’acqua alla gola di chi già fatica ad arrivare a fine mese, annuncia che il governo Meloni intende sospenderlo per sei mesi “a quei 900mila percettori del reddito che sono in condizioni di lavorare e che già lo percepiscono da diciotto mesi” per risparmiare 1 miliardo con cui finanziare nel 2023 la replica di quota 102, il meccanismo di uscita anticipata dal lavoro a 61 anni con 41 contributi già in vigore (con scarso successo) dallo scorso 1 gennaio. Il leader leghista lo anticipa nel nuovo libro di Bruno Vespa “La grande tempesta” in uscita venerdì 4 novembre da Mondadori Rai libri. Nel libro torna anche ad attaccare le sanzioni contro la Russia dicendo che “dobbiamo evitare che ricadano sulle spalle degli imprenditori e dei lavoratori italiani” e serve “un intervento finanziario europeo come è avvenuto ai tempi del Covid”.

L’uscita del neo vicepremier e ministro delle Infrastrutture sembra l’ennesimo sgambetto alla presidente del Consiglio, visto che il lavoro sulla prossima legge di Bilancio è tutt’ora in corso e durante le dichiarazioni programmatiche alla Camera Meloni ha sì definito “una sconfitta” la misura, ma non ha spiegato come intende intervenire. Peraltro, dalle risposte alle domande di Vespa si capisce che la decisione non è ancora definitiva. Infatti rispetto alla proposta della “quota flessibile” sostenuta dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, cioè l’ipotesi di mandare in pensione 470mila lavoratori tra i 61 e i 66 anni con 35 anni di contributi e una riduzione proporzionale dell’assegno, Salvini dice che “va benissimo anche questa”. E poi fa un distinguo sui medici ospedalieri e il personale sanitario, ci cui c’è già forte carenza: “Pensiamo di muoverci in maniera opposta. Quando hanno maturato l’età e i contributi per andare in pensione, se accettano di restare al lavoro prendono lo stipendio maggiorato di una parte dei contributi che lo Stato dovrebbe versargli”.

Per il reddito di cittadinanza ci sono a disposizione quest’anno 8,8 miliardi, dopo che il governo Draghi ha stanziato con l’ultima legge di Bilancio 1 miliardo in più a fronte dell’aumento dei beneficiari legato alla crisi del Covid. La misura come è noto fu varata dal governo Conte 1, in cui Salvini sedeva nelle vesti di vicepremier. Ora torna a chiedere interventi per mandare in pensione anticipata chi lavora. Silenzio sull’aumento delle pensioni minime, sociali e di invalidità promesso in campagna elettorale.

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