Con la nomina a primo ministro di Rishi Sunak in Gran Bretagna, il governo conservatore ha deciso di intraprendere la strada dell’accanimento terapeutico di un governo che dovrebbe essere morto da tempo.
I fallimenti che avrebbero dovuto portare alle elezioni, anziché al governo di un ex dipendente della Goldman Sachs, sono auto-evidenti, alcuni dei quali la gestione della Brexit e della pandemia.
A causa di questi eventi sono saltati quattro primi ministri, di cui tre fatti fuori dal partito stesso.
Proprio la Brexit ad ogni costo ha decretato la morte dei conservatori britannici. Una scommessa – e non una scelta politica – giocata su un’idea piuttosto che sulla fattibilità, che prima di tutto ha spaccato il paese con il referendum del 2016, e poi il partito.
A questo si sono aggiunti scandali ed errori di valutazione: le feste durante il lockdown, i migliaia di morti che potevano essere evitati a causa del ritardo con cui il governo ha imposto le restrizioni a marzo 2020, e molte altre questioni che hanno portato a una totale disaffezione e credibilità nei confronti dei Tories.
Ma nonostante la mancanza di leadership e il calo dei consensi, i membri del partito hanno deciso di perpetuare il proprio potere, vendendo come novità la leadership di Sunak, in quanto primo indiano-britannico a capo del governo.
Il curriculum di Sunak è in totale sinergia con l’ideologia dei conservatori e non porta ad alcuna novità o cambiamento.
Ministro del Tesoro sotto la leadership di Boris Johnson, Sunak non ha solo lavorato presso la Goldman Sachs, ma è anche sposato con la figlia del miliardario indiano Narayana Murthy, Akshata Murty. Nel 2022 sono stati classificati come la ventiduesima famiglia più ricca del Regno Unito. La moglie detiene l’1% delle share di Infosys, seconda più importante compagnia indiana del settore IT, fondata dal padre.
Un successo di carriera, quello di Sunak, venduto come storia di emancipazione ma che in realtà nasconde una semplice assimilazione dello stesso nell’élite del paese. Sunak ha avuto il merito di aver predetto che la proposta del taglio delle tasse di Liz Truss sarebbe stata fallimentare. E quindi, dopo aver perso la prima competizione per il ruolo di primo ministro, ha vinto la seconda.
Ma queste corse per la leadership hanno completamente abbandonato il contatto con un paese radicalmente cambiato in pochi anni.
La risposta dell’esecutivo inglese alle crisi ed emergenze non è stata soddisfacente, motivo per cui sarebbe più corretto nei confronti dell’opinione pubblica indire nuove elezioni.