La presidente nazionale del Partito dei lavoratori, Gleisi Hoffmann, ha chiesto l’arresto del direttore generale della polizia stradale federale brasiliana (Prf), che secondo lei non starebbe rispettando l’ordine del Tribunale superiore elettorale (Tse) di sospendere “immediatamente” i blitz sui trasporti pubblici. Hoffmann ha anche invitato i suoi parlamentari a recarsi nei luoghi in cui la polizia stradale federale svolge operazioni “illegali” con l’intento di “ostacolare” il trasporto pubblico agli elettori. “Chiediamo l’arresto del direttore generale della Prf e dei sovrintendenti regionali che non stanno rispettando la decisione del Tse. Chiedo ai parlamentari della nostra coalizione di recarsi nei luoghi delle operazioni nei loro Stati ed emettere mandati di arresto contro gli agenti”, ha scritto la dirigente del partito del candidato alla Presidenza, Luiz Inacio Lula da Silva.

La richiesta arriva dopo che per tutta la giornata si sono moltiplicate le denunce di disservizi sui mezzi pubblici in Brasile. A poche ore dalla chiusura delle urne, molti utenti in varie città lamentano di aver avuto problemi a spostarsi verso il loro seggio elettorale. Questo nonostante la legge brasiliana preveda l’accesso gratuito ai mezzi per consentire l’esercizio del diritto di voto anche a chi non ha la possibilità di pagare il biglietto. I risultati del ballottaggio indicheranno chi tra il presidente uscente Jair Bolsonaro e il leader del Partito dei lavoratori, Luiz Inácio Lula da Silva, guiderà il Paese verdeoro per i prossimi quattro anni. È attesto un testa a testa serrato, ogni collegio sarà decisivo per il risultato.

Per questo il presidente del Tribunale superiore elettorale (Tse), Alexandre de Moraes, ha preso provvedimenti per interrompere le operazioni di controllo sui trasporti pubblici messe in atto, nelle ultime ore, dalla polizia stradale federale. La decisione è stata presa dopo un’istanza della coalizione che fa capo a Lula, secondo cui gli agenti renderebbero appositamente difficile il trasporto degli elettori per “ostacolareil voto, soprattutto nelle regioni più povere del nord-est del Paese, dove il candidato leader del Partito dei lavoratori sembrerebbe essere favorito.

Nonostante i provvedimenti presi, secondo Alexandre de Moraes i blitz della polizia federale “non hanno impedito” agli elettori l’arrivo ai rispettivi seggi elettorali. “Nessun elettore è tornato a casa senza riuscire a votare”, ha detto Moraes, sottolineando che l’apertura delle urne non sarà prorogata.

La situazioni più grave – informano i media – si registra nello Stato di Minas Gerais, secondo collegio elettorale per numero di votanti e considerato decisivo per il risultato finale di questo secondo turno. Folhapress riporta che la metropolitana del capoluogo, Belo Horizonte, ha liberato l’accesso ai cancelli solamente in tarda mattinata, dopo una intimazione del Sesto tribunale regionale. Una situazione simile è avvenuta nella città di Uberlândia, dopo una serie di denunce al pubblico ministero in base alle quali – informa il portale di notizie G1 – alcuni passeggeri sarebbero stati obbligati a pagare lo stesso il biglietto dell’autobus per potersi dirigere al loro seggio elettorale. Problemi anche nello Stato amazzonico di Parà, dove il governo ha garantito il trasporto interurbano gratuito, sia su strada che fluviale, per tutta la giornata. Parecchi residenti, però, reclamano la mancanza di biglietti per chi non è riuscito a garantirseli in anticipo.

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