Quello di Ferrari nella classe regina del Mondiale Endurance è un ritorno che si è fatto attendere mezzo secolo: spetterà ora alla nuova 499P raccogliere l’eredità della 312 P e, perchè no, provare a far svanire i malumori derivanti dalla Formula 1, dove il Cavallino non vince ormai da troppo tempo. Il carico di aspettative attorno alla nuova 499P è quindi elevato, come quello tecnologico: quattro ruote motrici, aerodinamica sopraffina e un super propulsore ibrido, che spinge un peso di poco superiore alla tonnellata. Sintesi di una scheda tecnica perlopiù stabilità dai regolamenti di gara FIA, seppur con peculiarità lasciate all’interpretazione dei vari contendenti al titolo. A proposito, quelli che Ferrari marcherà più da vicino sono Toyota e Porsche, gli avversari più duri (e con maggiore esperienza) da battere.
Già il nome della nuova hypercar di Maranello è tutto un programma, dal sapore storico per giunta: in passato, infatti, la lettera “P” identificava i prototipi emiliani e precedeva il numero della cilindrata unitaria del motore, 499 centimetri cubici nel caso del nuovo bolide ibrido. Si parlava di aspettative poc’anzi; in tal senso la parola d’ordine è “onorare”: onorare un passato nelle competizioni di durata fatto di 22 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans, forse la gara più famosa ed estenuante del mondo.
Sfide dove conta tutto, persino la scaramanzia: per questo motivo i numeri con cui le 499P saranno iscritte al WEC saranno il 50 e il 51, tra i più vincenti di sempre nell’epopea della Scuderia. Inoltre, a tutto vantaggio di quel sano travaso tecnologico che avviene fra la pista e la strada, la nuova Le Mans Hypercar (LMH) della Ferrari consentirà all’azienda di avere un ulteriore laboratorio su ruote (l’altro è la Formula 1) per sviluppare e collaudare tecnologie a venire, da installare sulle Rosse con targa, fari e frecce.
Veniamo al powertrain della 499P, che sarà gestita in pista dai tecnici di Maranello con la collaborazione di AF Corse: il motore termico è posto in posizione posteriore-centrale (cioè fra i due assi e dietro la cabina del pilota) ed eroga una potenza massima, limitata dal regolamento, di 680 cavalli. Il suo frazionamento V6 biturbo ne tradisce le origini: l’unità, infatti, è strettamente imparentata col propulsore delle stradali 296 GTB e GTS. Tuttavia, oltre a essere complessivamente più leggera, sulla 499P ha pure funzione strutturale, caratteristica che ha comportato una riprogettazione dell’intero monoblocco. Il V6 è collegato a un cambio sequenziale a sette rapporti.
Poi c’è il secondo motore, 100% elettrico, dotato di differenziale e posizionato sull’asse anteriore: assicura all’auto le quattro ruote motrici, che si attivano e disattivano in base a soglie velocistiche stabilite dai regolamenti di gara. Trattasi di un’unità ERS – Energy Recovery System –, cioè di un motore da 272 Cv che recupera energia nelle fasi di decelerazione e frenata (conservata in un pacco batterie a 900 Volt) e che viene restituita quando serve ad alimentare l’asse anteriore motorizzato. La potenza massima combinata delle due unità motrici, comunque, non può superare i 680 Cv.
“Ci siamo cimentati con la concezione e la progettazione di una vettura completamente nuova e particolarmente complessa in ogni sua parte”, spiega Ferdinando Cannizzo, Head of Ferrari GT Track Car Development: “Una sfida inedita che ha stimolato tutti a mettere in gioco le risorse migliori e ha portato ad una collaborazione a 360° che ha coinvolto tutte le aree aziendali e i partner tecnici. Dal primo shake down alla prima gara abbiamo pianificato un programma di sviluppo, sia in pista che sui nostri banchi di prova, molto intenso che sta fornendo riscontri interessanti e promettenti. Il lavoro di sintesi che ci attende nelle prossime settimane e che ci vedrà impegnati in ulteriori test in pista, è quello più importante per la messa a punto e l’integrazione finale di tutti i sistemi”.
Realizzata su un telaio monoscocca di fibra di carbonio, la 499P vanta sospensioni a triangoli sovrapposti di tipo “push-rod”, tipiche delle vetture da competizione più estreme. Mentre l’impianto frenante integra un sistema di “brake-by-wire”, necessario per consentire il suddetto recupero dell’energia cinetica in frenata. La bellezza tecnica, oltretutto, trova corrispondenza con quella estetica: infatti, nella Ferrari 499P c’è pure lo zampino del Centro Stile Ferrari, sotto la direzione di Flavio Manzoni. Un linguaggio fatto di forme semplici e sinuose, in equilibrio con tratti tesi e superfici fluide.
“La carrozzeria del prototipo è plasmata a partire da una superficie piana, dalla quale si sviluppano armoniosamente le ‘pance’ laterali e i passaruota, caratterizzati in questo caso da ampie aperture sulla superficie, con lo scopo di ridurre la pressione all’interno dei locari”, spiegano dal Centro Stile: “Una sottile pelle di carbonio riveste le varie funzioni, lasciando ruote e sospensioni completamente a vista”. In coda spicca una doppia ala orizzontale: quella superiore è studiata per garantire il carico aerodinamico necessario a tenere la 499P incollata a terra, così come quella inferiore, che ospita anche una ‘light bar’. Infine, sul tetto della vettura, è disposta una presa d’aria multipla per l’alimentazione dell’aspirazione del motore V6 e per il raffreddamento della batteria e del cambio.
Debutto fra i cordoli programmato alla 1000 Miglia di Sebring, prima gara del Mondiale Endurance FIA WEC 2023, a calendario il prossimo 17 marzo.
Auto & moto
Ferrari 499P, la nuova hypercar di Maranello punta dritto alla 24 Ore di Le Mans – FOTO
La Rossa da corsa appena presentata segna il ritorno della scuderia italiana alle gare del mondiale Endurance, con grosse aspettative. Il powertrain ibrido garantisce una potenza di 680 cavalli, tenuti a terra da una meccanica sopraffine e da un'aerodinamica raffinata. Il debutto avverrà il 17 marzo, alla 1000 Miglia di Sebring
Quello di Ferrari nella classe regina del Mondiale Endurance è un ritorno che si è fatto attendere mezzo secolo: spetterà ora alla nuova 499P raccogliere l’eredità della 312 P e, perchè no, provare a far svanire i malumori derivanti dalla Formula 1, dove il Cavallino non vince ormai da troppo tempo. Il carico di aspettative attorno alla nuova 499P è quindi elevato, come quello tecnologico: quattro ruote motrici, aerodinamica sopraffina e un super propulsore ibrido, che spinge un peso di poco superiore alla tonnellata. Sintesi di una scheda tecnica perlopiù stabilità dai regolamenti di gara FIA, seppur con peculiarità lasciate all’interpretazione dei vari contendenti al titolo. A proposito, quelli che Ferrari marcherà più da vicino sono Toyota e Porsche, gli avversari più duri (e con maggiore esperienza) da battere.
Già il nome della nuova hypercar di Maranello è tutto un programma, dal sapore storico per giunta: in passato, infatti, la lettera “P” identificava i prototipi emiliani e precedeva il numero della cilindrata unitaria del motore, 499 centimetri cubici nel caso del nuovo bolide ibrido. Si parlava di aspettative poc’anzi; in tal senso la parola d’ordine è “onorare”: onorare un passato nelle competizioni di durata fatto di 22 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans, forse la gara più famosa ed estenuante del mondo.
Sfide dove conta tutto, persino la scaramanzia: per questo motivo i numeri con cui le 499P saranno iscritte al WEC saranno il 50 e il 51, tra i più vincenti di sempre nell’epopea della Scuderia. Inoltre, a tutto vantaggio di quel sano travaso tecnologico che avviene fra la pista e la strada, la nuova Le Mans Hypercar (LMH) della Ferrari consentirà all’azienda di avere un ulteriore laboratorio su ruote (l’altro è la Formula 1) per sviluppare e collaudare tecnologie a venire, da installare sulle Rosse con targa, fari e frecce.
Veniamo al powertrain della 499P, che sarà gestita in pista dai tecnici di Maranello con la collaborazione di AF Corse: il motore termico è posto in posizione posteriore-centrale (cioè fra i due assi e dietro la cabina del pilota) ed eroga una potenza massima, limitata dal regolamento, di 680 cavalli. Il suo frazionamento V6 biturbo ne tradisce le origini: l’unità, infatti, è strettamente imparentata col propulsore delle stradali 296 GTB e GTS. Tuttavia, oltre a essere complessivamente più leggera, sulla 499P ha pure funzione strutturale, caratteristica che ha comportato una riprogettazione dell’intero monoblocco. Il V6 è collegato a un cambio sequenziale a sette rapporti.
Poi c’è il secondo motore, 100% elettrico, dotato di differenziale e posizionato sull’asse anteriore: assicura all’auto le quattro ruote motrici, che si attivano e disattivano in base a soglie velocistiche stabilite dai regolamenti di gara. Trattasi di un’unità ERS – Energy Recovery System –, cioè di un motore da 272 Cv che recupera energia nelle fasi di decelerazione e frenata (conservata in un pacco batterie a 900 Volt) e che viene restituita quando serve ad alimentare l’asse anteriore motorizzato. La potenza massima combinata delle due unità motrici, comunque, non può superare i 680 Cv.
“Ci siamo cimentati con la concezione e la progettazione di una vettura completamente nuova e particolarmente complessa in ogni sua parte”, spiega Ferdinando Cannizzo, Head of Ferrari GT Track Car Development: “Una sfida inedita che ha stimolato tutti a mettere in gioco le risorse migliori e ha portato ad una collaborazione a 360° che ha coinvolto tutte le aree aziendali e i partner tecnici. Dal primo shake down alla prima gara abbiamo pianificato un programma di sviluppo, sia in pista che sui nostri banchi di prova, molto intenso che sta fornendo riscontri interessanti e promettenti. Il lavoro di sintesi che ci attende nelle prossime settimane e che ci vedrà impegnati in ulteriori test in pista, è quello più importante per la messa a punto e l’integrazione finale di tutti i sistemi”.
Realizzata su un telaio monoscocca di fibra di carbonio, la 499P vanta sospensioni a triangoli sovrapposti di tipo “push-rod”, tipiche delle vetture da competizione più estreme. Mentre l’impianto frenante integra un sistema di “brake-by-wire”, necessario per consentire il suddetto recupero dell’energia cinetica in frenata. La bellezza tecnica, oltretutto, trova corrispondenza con quella estetica: infatti, nella Ferrari 499P c’è pure lo zampino del Centro Stile Ferrari, sotto la direzione di Flavio Manzoni. Un linguaggio fatto di forme semplici e sinuose, in equilibrio con tratti tesi e superfici fluide.
“La carrozzeria del prototipo è plasmata a partire da una superficie piana, dalla quale si sviluppano armoniosamente le ‘pance’ laterali e i passaruota, caratterizzati in questo caso da ampie aperture sulla superficie, con lo scopo di ridurre la pressione all’interno dei locari”, spiegano dal Centro Stile: “Una sottile pelle di carbonio riveste le varie funzioni, lasciando ruote e sospensioni completamente a vista”. In coda spicca una doppia ala orizzontale: quella superiore è studiata per garantire il carico aerodinamico necessario a tenere la 499P incollata a terra, così come quella inferiore, che ospita anche una ‘light bar’. Infine, sul tetto della vettura, è disposta una presa d’aria multipla per l’alimentazione dell’aspirazione del motore V6 e per il raffreddamento della batteria e del cambio.
Debutto fra i cordoli programmato alla 1000 Miglia di Sebring, prima gara del Mondiale Endurance FIA WEC 2023, a calendario il prossimo 17 marzo.
Articolo Precedente
Mercedes Classe A e Classe B, il restyling porta in dote più sportività e elettrificazione – FOTO
I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.
Mondo
Starmer riceve Zelensky: ‘Con Kiev finché necessario’. Orban all’Ue: ‘Serve un canale con Putin’. Macron: ‘Vorrà Moldavia e Romania. Dialogo? Nulla è escluso’
Politica
Trump-Zelensky, è scontro tra Lega e FI. Opposizioni a Meloni: “Venga in Aula prima del Consiglio Ue”
Mondo
La lite dei leader nello Studio Ovale. “Giochi con la III guerra mondiale” – la trascrizione | Le immagini
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.
(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.