La partita dei sottosegretari al ministero dell’Istruzione sembra essere destinata a chiudersi lunedì e in pole position tornano tre nomi: Valentina Aprea, fedelissima fin dalla prima ora di Silvio Berlusconi; Paola Frassinetti, avvocata civilista nata con il Fronte della Gioventù e Roberto Sasso, leghista, già vice ministro dell’uscente professore Patrizio Bianchi. Nomi conosciuti nel pianeta istruzione, soprattutto la prima che ha già ricoperto questo incarico con i governi Berlusconi II e III.
Per Aprea, 66 anni di cui 28 trascorsi accanto al cavaliere, si tratterebbe di un ritorno a viale Trastevere dove tutti la ricordano per il lavoro di stesura della legge 53 del 2003 che prevedeva una delega al governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione, e dei decreti attuativi della riforma Moratti che tanto creò scompiglio tra i banchi.
Di Aprea tutti dicono “almeno di scuola ne sa”, dato che si è laureata in pedagogia, ha fatto la maestra elementare e la dirigente, ma tanti la ricordano anche per il cosiddetto disegno di legge Aprea-Ghizzoni, mai votato ma molto contestato fin dall’inizio. A scendere in piazza, esattamente dieci anni fa, furono soprattutto gli studenti che non ne volevano sapere di ulteriori tagli alla scuola apportati dall’esecutivo.
Nel Ddl Aprea spuntarono la possibilità di partecipazione di membri esterni alla scuola per la sua governance, con il pericolo quindi di una sorta di “privatizzazione”; la possibilità per gli istituti di ricevere finanziamenti dai privati e il rimando allo statuto dell’autonomia della disciplina degli organi collegiali.
Finita l’esperienza a Roma, Valentina Aprea, non è tornata tra i banchi ma è stata chiamata dall’allora presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, al “Pirellone” dove è rimasta in carica fino al 2018 quando è tornata alla Camera sempre grazie a Forza Italia.
Nelle elezioni del 25 settembre scorso è stata candidata a Montecitorio come capolista nel collegio plurinominale di Bergamo ma non è stata rieletta. Tuttavia Berlusconi in queste ore ha spinto perché la sua fedelissima possa ricoprire il posto di sottosegretaria accanto al leghista Valditara.
L’ex maestra, vicina a Comunione e Liberazione e sostenitrice delle scuole paritarie, durante l’ultima campagna elettorale ha bollato la proposta del leader del Partito Democratico, Enrico Letta, di rendere la scuola obbligatoria a partire dai tre anni un’ “idea da comunismo novecentesco”.
Con Aprea potrebbe arrivare in viale Trastevere anche Paola Frassinetti, coetanea della prima, avvocata genovese. Dal 1994 in Alleanza nazionale, ha ricoperto nel 2001 anche l’incarico di assessore all’Istruzione e all’Edilizia scolastica della provincia di Milano.
Sbarcata a Roma nel 2006 ci è rimasta fino al 2013 quando è diventata portavoce regionale della Lombardia per Fratelli d’Italia. Di lei vale la pena ricordare che nel 1996 ha fondato, insieme a Gianni Alemanno, l’Associazione Culturale “Area” che si prefiggeva il compito di diffondere le tematiche identitarie e sociali della Destra italiana.
Ora la battaglia per le poltrone di sottosegretario all’Istruzione è nelle mani della premier. Dato che la Lega ha già ottenuto il posto da ministro per il suo uomo, è facile pensare che le altre due posizioni possano andare a “Forza Italia” e a “Fratelli d’Italia”. Due donne accompagnerebbero così Giuseppe Valditara alla guida di viale Trastevere.