Può la passione per lo sport trasformarsi in un incubo dai pesanti risvolti psicologici? La risposta, purtroppo, è si come testimoniano le parole di Nina Corradini. La giovane promessa della ginnastica ritmica e delle Farfalle ha parlato delle umiliazioni subìte in Nazionale da parte delle allenatrici che volevano lei e altre sue compagne sempre più magre: “Mangiavo sempre meno ma ogni mattina salivo sulla bilancia e non andavo bene: per due anni ho continuato a subire offese quotidiane” ha spiegato a Repubblica.it.
QUANDO LA PASSIONE DIVENTA PROFESSIONE – Una vita di sacrifici quella di Nina Corradini, fatta di 7-8 ore di allenamento al giorno e studio in una scuola privata. Sacrifici che ogni atleta ben conosce ma che fa volentieri per inseguire una passione che non si può domare e che i più talentuosi hanno la fortuna di far diventare un lavoro. Tra questi anche lei, romana classe 2003 e medaglia d’argento agli Europei juniores di Budapest nel 2017. Nel 2021, però, qualcosa si è rotto e Nina ha deciso di rinunciare alla propria carriera sportiva per prendersi cura di se stessa, fisicamente ma anche psicologicamente.
IL RACCONTO DELLE UMILIAZIONI – Non ha ancora 18 anni quando iniziano le umiliazioni a cui viene sottoposta quotidianamente. Ogni giorno, infatti, Nina Corradini e le compagne di squadra vengono pesate “in mutande e davanti a tutti” al cospetto di un’allenatrice che appunta sul quaderno il peso di ognuna, e non risparmia commenti feroci leggendo il responso della bilancia. “Cercavo di mettermi in ultima fila – ha raccontato la ex ginnasta – perché non volevo essere presa in giro davanti alla squadra”. Le parole che sempre più spesso arrivano alle sue orecchie da parte di chi avrebbe dovuto spronarla a dare il meglio di sé e aiutarla a coltivare il proprio talento sono terribili: “Vergognati”, “Davvero riesci a guardarti allo specchio?”, solo per citarne alcune. Parole che diventano macigni sul cuore e sulla mente di una giovane donna come Nina, che a quel punto si priva di una sana alimentazione per aderire a folli canoni fisici. La colazione viene regolarmente saltata – al massimo si concede un biscotto – e la tappa in farmacia per comprare lassativi diventa l’abitudine. Inizia così a instaurarsi un rapporto malato con la bilancia (“Mi pesavo anche 15 volte al giorno”, ha confessato), ma le ripercussioni sulla salute non tardano ad arrivare: “Non avevo più forze e mi ammalavo. Avevo poco ferro”. All’allenatrice tutto questo non importa e la costringe ad allenarsi lo stesso, anche dopo che Nina, una mattina, sviene.
IL RITIRO DI NINA CORRADINI – Prima che sia troppo tardi la Corradini riesce a dire basta. È il 14 giugno 2021 e l’atleta non ha più intenzione di continuare su questa strada, e denuncia: “Ora voglio informare e proteggere le bambine più piccole: tutti devono sapere la realtà”. Nina sta ancora facendo i conti con le conseguenze di questi veri e propri traumi: “Faccio fatica a mangiare in pubblico, ma spero di dare voce a tutte le altre vittime di queste pressioni”, ha spiegato. A fare male, in tutta questa situazione, anche la consapevolezza di essere stata per le sue allenatrici solo una “pedina”, senza alcun rapporto umano: “Non mi hanno mai chiesto come stessi” è l’amara constatazione della Corradini.