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Anna Basta: “Ho pensato al suicidio”. Dopo Nina Corradini, un’altra ex Farfalla rivela l’incubo vissuto in Nazionale: “Ora non stiamo più zitte”

A poche ore dalle dichiarazioni rilasciate da Nina Corradini, un'altra ex ginnasta parla delle umiliazioni e delle violenze psicologiche vissute in Nazionale: “La colpa non è nostra né delle nostre famiglie” spiega sui social

di Emanuele Corbo

Dopo la confessione di Nina Corradini il vaso di Pandora sulle ombre della ginnastica ritmica è stato scoperchiato. A poche ore dalle forti dichiarazioni della ex ginnasta, che ha denunciato le umiliazioni e le violenze subìte in Nazionale, arriva un altro sfogo, quello di Anna Basta. “Io e Nina abbiamo un vissuto simile e ora abbiamo deciso di non stare più zitte” ha fatto sapere sui social l’ex Farfalla azzurra. E così è stato. In una lunga intervista ai microfoni di Repubblica.it la bolognese Anna Basta racconta il proprio dramma, svelando di aver pensato in un paio di occasioni al suicidio: “Una volta non ho agito perché è entrata una persona in stanza e mi sono scossa. La seconda ero in mezzo alla gente”.

IL RACCONTO DI ANNA BASTA Proprio come Nina, anche Anna ha subìto violenze psicologiche dalle allenatrici di Federginnastica: “Volevo fare ginnastica, non volevo soffrire e basta”, è uno dei messaggi scambiati su WhatsApp nel 2019 con la madre. Dopo 3 anni di soprusi la Basta ha deciso di mettere un punto a questa storia lasciando la Nazionale e condividendo la propria esperienza per cercare di tutelare le ragazzine che oggi sono al suo posto: “Appena ho cominciato a parlare ho incrinato molti rapporti, ci sono state reazioni brutte però io vado avanti, lo faccio per le bambine”. Anna è entrata nell’Accademia di Desio a 15 anni, nel 2016, e lì è rimasta fino al 2020: “Nina usava i lassativi? Io prendevo le Dieci Erbe, delle pastiglie che aiutano ad andare in bagno. Il problema è che le ho usate in modo improprio” confessa.

IL RUOLO DELLA FAMIGLIA – I familiari erano al corrente ma fino a un certo punto, ed è la ex ginnasta a spiegare: “Vivevamo 11 mesi in ritiro e i miei genitori non pensavano fosse così grave la situazione, anche perché quando li vedevo tentavo di sdrammatizzare. Hanno capito davvero la realtà solo quando ho abbandonato l’Accademia e sono tornata a Bologna. Non pensavano di vedermi così distrutta”. Una volta tornata tra le mura di casa, infatti, i disturbi alimentari della ragazza sono emersi in tutta la loro drammaticità, tanto che si è reso necessario un percorso di psicoterapia. Sui social Anna Basta ha respinto le critiche di chi parla di famiglie assenti che non si rendono conto di quel che accade ai figli: “La colpa non è nostra né delle nostre famiglie. Questo aspetto va chiarito. E chiedo a tutti di comprendere e pensare prima di giudicare. Non colpevolizziamo i genitori. Andiamo alla base del problema. I miei mi hanno sempre detto ‘Anna se stai male torna a casa, non ci interessa niente delle medaglie o dei mondiali’. Io ho sempre risposto di voler rimanere e sono andata avanti così per tre anni. Dopo tre anni ho deciso io di andarmene. Una volta tornata a casa le persone si sono realmente rese conto delle mie condizioni che da lontano purtroppo non potevano capire”.

LA REPLICA DI FEDERGINNASTICA – Intanto la Federginnastica ha replicato all’intervista di Nina Corradini diffondendo un comunicato che recita: “Non tolleriamo alcuna forma di abuso. Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere. Sono state date disposizioni perché siano immediatamente informati la Procura Federale e il Safeguarding Officer per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza. Su questi profili la Federazione è impegnata a migliorare sia l’informazione che la prevenzione”. Quindi l’invito a chiunque sappia di farsi avanti e fornire ulteriori elementi: “Invitiamo tutte le ginnaste e i ginnasti, i tecnici e i dirigenti a farsi avanti e chiunque abbia informazioni contatti la FGI, la quale garantirà riservatezza e ascolto”.

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