Un ragazzo di 17 anni ha cercato di suicidarsi nel carcere minorile di Quartucciu, in provincia di Cagliari. La Polizia penitenziaria ha salvato il giovane dopo che si era già appeso a un cappio fatto con il lenzuolo attaccato alle sbarre della finestra. “I detenuti minori sono i più fragili e perciò l’attenzione va decuplicata”, ha sottolineato il segretario generale della Federazione nazionale della sicurezza Cisl della Sardegna, Giovanni Villa. Le forze dell’ordine hanno chiamato i soccorsi, ma non c’è stato bisogno di alcun ricovero per il ragazzo. Congratulandosi con la penitenziaria, Villa ha aggiunto che si tratta “dell’ennesima vita salvata all’interno di un istituto penitenziario”.
Sono 72 i suicidi in carcere da inizio anno. Venerdì 29 ottobre si sono tolti la vita due detenuti in un solo giorno: “Una drammatica emergenza, una dolorosa sconfitta per ciascuno di noi e la conferma della necessità di occuparci da vicino del mondo penitenziario”, aveva detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, promettendo che “le urgenze del carcere” saranno una delle priorità. Nel dibattito sulla fiducia in Parlamento, la neo-premier Giorgia Meloni aveva parlato della necessità di costruire nuove carceri: una soluzione contestata dall’associazione Antigone per i diritti dei detenuti, per cui la strada dev’essere quella della depenalizzazione e della decarcerazione.
Qualche giorno fa il segretario generale della Uilpa, Gennarino De Fazio, aveva denunciato le “condizioni indegne delle carceri”. Il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) Donato Capece, a seguito del suicidio di un giovane detenuto a Torino il 28 ottobre, aveva evidenziato che “la morte di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato”.