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Claudio Cecchetto svela il segreto dei 30 anni di matrimonio con Mapi Danna: “Facciamo una serie di piccoli divorzi. Certo, ha un costo”

Il produttore discografico ha da poco rinnovato i voti con la consorte e intervistato dal “Corriere” spiega come abbiano fatto a stare insieme per ben 30 anni: “Fare le cose in maniera separata allunga la vita di coppia”, assicura

“Il segreto per stare tanto insieme è fare una serie di piccoli divorzi: il divorzio del sonno, il divorzio dell’hotel…”. Così dice Claudio Cecchetto, e a quanto pare la sua formula funziona: il produttore discografico e la moglie Mapi Danna hanno da poco rinnovato i voti e festeggiato i 30 anni di matrimonio. Eppure, ai tempi, il fondatore di Radio Deejay non pensava si sarebbe sposato di nuovo dopo una prima unione naufragata quando aveva 30 anni. A spiegare perché la seconda è stata quella buona è Mapi Danna in un’intervista che la coppia ha rilasciato al Corriere:Aveva in mente il marito richiesto a casa per cena, ma se possiamo fare un torto all’amore è ingabbiarlo in un modello. Ho cercato di fargli capire che non avrei cercato di cambiarlo, che sposarsi non significa rinunciare a essere se stessi, ma stare con qualcuno che ti aiuta a essere te stesso sempre di più. L’ho convinto che non l’avrei allontanato dai suoi progetti […]”.

A farle eco è lo stesso Cecchetto, che rivela nel dettaglio come lui e la consorte abbiano deciso di vivere nella loro quotidianità: “Fare le cose in maniera separata allunga la vita di coppia. Noi dormiamo in camere diverse. Questo non vuol dire che, di notte, non ci s’incontra, ma uno può stendere le gambe, leggere quanto vuole. Abbiamo fatto anche il divorzio dell’auto. Così lei ascolta la sua musica e io la mia. Lei fa le sue telefonate, io le mie. Con la fortuna di poterlo fare, si limitano i conflitti. Chiaro: ha un costo, due auto, due alberghi…”. Il segreto per far funzionare una relazione, dunque, “non è vivere in simbiosi” come spiega la scrittrice e conduttrice tv, “così, fuori, si trova energia da portare nella relazione”.

Il loro “divorzio” è anche geografico: “Io sto a Riccione, lei a Milano. Lei viene nel weekend, io vado a Milano in settimana” continua Cecchetto. Un modo, questo, per non privarsi della propria individualità e forse anche per avere qualche certezza a cui aggrapparsi qualora le cose non dovessero più andare nel verso giusto: “Bisogna avere un proprio mondo, così, se finisce l’amore, non è la tragedia della vita, hai altro” fa notare la scrittrice, che riversa il suo modo di vedere le relazioni anche nel proprio lavoro. Tra i libri da lei scritti, infatti, figura pure Ti amo anche oggi. Non per sempre, ma ogni giorno (Sperling & Kupfer), a proposito del quale spiega: “Oggi è difficile immaginare il ‘per sempre’: tutto si consuma, si butta, si cambia col nuovo modello aggiornato. Come facciamo, allora, a non buttare le persone che amiamo? Si fa con la pazienza e conservando il desiderio, che è possibile solo se si resta due persone distinte”.