Chi si è recato al cimitero per un saluto ai propri cari non ha potuto far a meno di notare gli aumenti record che stanno interessando anche piante in vaso e fiori recisi
Produzione in calo e prezzi in aumento: gli effetti della crisi e dei cambiamenti climatici si fanno sentire anche sul mercato dei fiori, in particolare in questi giorni delle festività di Tutti i Santi e dei Defunti. Così, chi si è recato al cimitero per un saluto ai propri cari non ha potuto far a meno di notare gli aumenti record che stanno interessando anche piante in vaso e fiori recisi. I mazzetti di crisantemi, i fiori per antonomasia dedicati ai defunti, sono passati da 2-3 a 6 euro, letteralmente raddoppiando il proprio prezzo. L’anturium di oltre il 20% da 4 a 5 euro, le rose e le piante di crisantemo e i ciclamini sono saliti del 30%, con le vaschette portafiori che costano in media 30 euro rispetto ai 20 dell’anno scorso, come riferisce La Nazione. Ma a crescere è anche il prezzo dei lumini da portare nei cimiteri, che – soprattutto in questi giorni – sono molto richiesti sul mercato: anch’essi arrivano a costare, in alcuni casi, fino a due euro. Con le versioni medie a 5 euro e i più grandi che sfiorano i 9 euro a lumino.
Il ricordo dei defunti, sottolinea la Coldiretti, “rappresenta la ricorrenza più importante dell’anno per la floricoltura tricolore che realizza in questo periodo circa 1/5 del proprio fatturato seppur alle prese con una drammatica crisi scatenata dall’aumento dei costi di produzione legato alla guerra in Ucraina. A causa dei rincari energetici le spese per i vivai sono in media raddoppiate (+95%) con punte che vanno dal +250% per i fertilizzanti al +110% per il gasolio o il +1200% per il metano per il riscaldamento delle serre”, secondo l’analisi Coldiretti. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi, continua Coldiretti, dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.