La polizia di Modena ha sequestrato il sistema audio utilizzato nel capannone dove si è tenuto il Rave Party ‘Witchtek’, concluso lunedì con l’esecuzione pacifica dello sgombero. Sono stati individuati mentre se ne stavano andando e scortati in Questura 14 autocarri con strumenti musicali, mixer e casse. Il sequestro ha riguardato oltre 100 pezzi per un valore stimato di almeno 150mila euro. Sono 14 gli organizzatori denunciati: giovani provenienti da varie regioni e un olandese. In serata, identificati anche 25 raver olandesi dalla Polstrada, dopo un controllo a Campogalliano, dove volevano fermarsi con 6 camper.
Il sequestro e le denunce arrivano all’indomani dello sgombero del capannone occupato dall’affollatissimo rave party di Halloween, avvenuto senza l’utilizzo della forza e in maniera pacifica. Circa 2mila partecipanti alla festa nell’edificio in disuso di via Marino hanno liberato l’area dopo una trattativa tra polizia, carabinieri e alcuni esponenti dei “ravers”. Dall’inizio delle operazioni di sgombero, sono state identificate complessivamente 1.383 persone e controllati 337 veicoli. Prima di andarsene, molti partecipanti si sono fermati per ripulire la zona per quanto possibile: decine di sacchetti della spazzatura ammassati sulle colonne. Nel primo pomeriggio ha raggiunto il luogo anche Mauro Bompani, proprietario del capannone, che ha lamentato il fatto che lo stabile è vuoto e in disuso “perché il Comune non gli ha mai permesso di cambiare la destinazione d’uso” da agricola a commerciale. Completata l’evacuazione, la Digos ha apposto i sigilli e il capannone è tornato nel silenzio.
Nel primo Consiglio dei ministri operativo del nuovo governo Meloni, tenutosi lunedì pomeriggio, è stato nel frattempo approvato un nuovo decreto legge che, oltre a occuparsi di Covid ed ergastolo ostativo, trasforma il rave party in un reato specifico, il 434-bis del Codice penale. Punibile con pene fino a sei anni di carcere. “Confidiamo nell’effetto deterrenza della sanzione accessoria della confisca obbligatoria dei mezzi che vengono usati per organizzare questi eventi”, ha spiegato in conferenza stampa il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. C’è infatti ora il rischio di vedersi sottrarre camion, furgoni e appunto i costosi impianti audio. E’ sempre ordinata la confisca “delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato… nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione”, si legge nel testo.