Impianti, finestre e porte danneggiati alla vigilia della visita del segretario generale Maurizio Landini. La sede della Cgil di Cerignola, in provincia di Foggia, è stata oggetto di un raid nella notte tra martedì e mercoledì, alla vigilia del 65esimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Di Vittorio, originario proprio del paese pugliese. Per la ricorrenza nella giornata di giovedì era stata già programmata la visita del segretario Landini che parteciperà a tutti gli eventi in programma tra Orta Nova, primo luogo di lavoro di Di Vittorio, e la sua città di nascita. Di Vittorio, nato in una famiglia di braccianti e antifascista, è stato deputato dell’Assemblea Costituente e fra i più autorevoli esponenti del sindacato italiano del Dopoguerra.
“Colpire una Camera del Lavoro, anche solo per rubare o per vandalizzare, ha comunque un valore politico e sociale. Significa colpire tutti i lavoratori, i pensionati – hanno commentato i segretari generali della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e della Cgil Foggia, Maurizio Carmeno – perché quella è la loro casa”. Che l’assalto sia avvenuto alla vigilia della manifestazione alla presenza di Landini, sottolineano, “assume un messaggio sinistro”. Secondo i due sindacalisti, “soprattutto in territori difficili come questo, dove forte è il disagio sociale legato alla mancanza di occupazione, dove invasiva è la presenza della criminalità organizzata”, le Camere del Lavoro “rappresentano presìdi di legalità, a fronte di una diffusa illegalità che non risparmia il mondo del lavoro”.
Gesmundo e Carmeno hanno condannato “l’irruzione e la devastazione” e hanno ribadito “un impegno maggiore della Cgil in questi territori, assieme alle istituzioni, alle tante associazioni che operano nel sociale per affermare una cultura della legalità, invitando tutti i cittadini a stringersi attorno ai dirigenti locali e partecipando in tanti alle iniziative che terremo domani in ricordo di una delle figure più belle della storia di questo Paese, quel Peppino Di Vittorio figlio di Cerignola”.