La nuova provocazione militare di Pyongyang nei confronti di Seul rischia di scatenare un incidente che riaccenderebbe il conflitto coreano. Le autorità della Corea del Sud hanno infatti denunciato il lancio di almeno dieci missili e centinaia di colpi d’artiglieria da parte del Paese di Kim Jong-un. Secondo le forze armate della parte meridionale della penisola, i colpi “non sono mai arrivati così vicini” alle loro acque territoriali, tanto che il presidente Yoon Suk-yeol ha detto che possono essere considerati “di fatto un’invasione territoriale“: “La provocazione della Corea del Nord è di fatto un’invasione territoriale con un missile che ha attraversato la Linea di Confine Settentrionale per la prima volta dalla divisione”, ha detto. E ha poi promesso “un’azione rapida per far pagare al Nord le provocazioni”, invitando i militari a essere pronti contro ulteriori azioni di alto livello da parte di Pyongyang.
Secondo l’ultimo aggiornamento fornito dai militari di Seul, l’esercito nordcoreano ha lanciato almeno 10 missili di vario tipo “verso le acque fuori dalla costa ovest ed est” del Paese, ai quali si aggiungono quelli balistici a corto raggio lanciati dalle vicinanze di Wonsan, città sulla costa orientale, e circa 100 colpi di artiglieria nella zona cuscinetto marittima del mar del Giappone. Le autorità sudcoreane hanno emesso un avviso di evacuazione e di raid aereo per l’isola di Ulleungdo, al largo della costa orientale del Paese. L’avviso è stato trasmesso dall’emittente tv nazionale.
Da parte sua, l’esercito sudcoreano ha affermato di aver lanciato tre missili di precisione in acque “vicino alla Northern Limit Line a una distanza corrispondente all’area” in cui sono finiti quelli testati oggi dal Nord. Le operazioni, ha aggiunto il Comando di Stato Maggiore congiunto in una nota, hanno mostrato che Seul intende rispondere “con fermezza contro qualsiasi tipo di provocazione”. Uno dei tre missili balistici a corto raggio è caduto in mare a 26 chilometri a sud del confine marittimo, in un’area a 57 chilometri a est della città orientale di Sokcho e a 167 chilometri a nord-ovest dell’isola di Ulleung: si è diretto proprio verso l’isola prima di finire in acque internazionali, spingendo le autorità locali a un raro allarme aereo. Le sirene hanno suonato a Ulleung intorno alle 8.55 locali (0.55 in Italia), mandando i residenti a trovare protezione in scantinati e rifugi. L’ultima provocazione del Nord è arrivata mentre Seul e Washington stanno tenendo le manovre congiunte ‘Vigilant Storm‘, coinvolgendo più di 240 aerei nel tentativo di rafforzare la posizione di deterrenza contro le minacce del Nord che potrebbe presto condurre anche il suo settimo test nucleare.