Nel pieno delle polemiche per la norma anti rave, approvata dal consiglio dei ministri, Giorgia Meloni è intervenuto su Facebook per dire che la “rivendica” e “ne va fiera”. E, al tempo stesso, ci ha tenuto a rassicurare che il governo “non toccherà il diritto alla libera espressione di dissenso”. Una precisazione contestata poco dopo, sempre online, dal leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: “Presidente”, ha scritto in un lungo post, “non servono le sue rassicurazioni via social sul fatto che il suo governo non toccherà il diritto dei cittadini a riunirsi e manifestare dissenso. C’è già la Costituzione a fornire questa garanzia, non è una concessione del premier di turno”.
Le proteste sono iniziate subito dopo l’approvazione del testo. E non si sono limitate alle opposizioni: addirittura Forza Italia, per bocca del viceministro alla Giustizia Francesco Sisto, ha avanzato l’ipotesi che siano necessarie delle modifiche in Parlamento. La leader di Fratelli d’Italia ha deciso così di ribadire pubblicamente il suo sostegno al provvedimento. “E’ una norma che rivendico”, ha scritto su Facebook, “e di cui vado fiera perché l’Italia – dopo anni di governi che hanno chinato la testa di fronte all’illegalità – non sarà più maglia nera in tema di sicurezza. È giusto perseguire coloro che spesso arrivati da tutta Europa partecipano ai rave illegali nei quali si occupano abusivamente aree private o pubbliche, senza rispettare nessuna norma di sicurezza e, per di più, favorendo spaccio e uso di droghe. Le strumentalizzazioni sul diritto a manifestare lasciano il tempo che trovano, ma vorrei rassicurare i cittadini che non negheremo a nessuno di esprimere il dissenso”. Nel suo post su Facebook la presidente del Consiglio ha replicato alle “diverse dichiarazioni da parte di esponenti dell’opposizione in merito alle misure prese in Consiglio dei ministri sui cosiddetti rave party abusivi”.
In tanti, da Amnesty International alle opposizioni, nelle scorse ore hanno lanciato l’allarme sul “diritto alle manifestazioni pacifiche” che rischia di essere messo in discussione. Meloni ha replicato anche a loro nel suo post su Facebook. “Le strumentalizzazioni sul diritto a manifestare lasciano il tempo che trovano”, ha scritto, “ma vorrei rassicurare tutti i cittadini – qualora ce ne fosse bisogno – che non negheremo a nessuno di esprimere il dissenso. A negarlo in passato, semmai, sono stati proprio coloro i quali oggi attaccano i provvedimenti del nostro Esecutivo, difendendo di fatto chi invade terreni ed edifici altrui”.
Conte ha replicato a Meloni su Facebook: “Quel testo va fermato e cambiato, subito“, ha ribadito. “Chiariamo che nessuno vuole promuovere occupazioni abusive e spaccio di stupefacenti. Ci risparmi, pertanto, le sue prediche sull’illegalità, del tutto inopportune da parte di chi sta programmando interventi a favore di corrotti ed evasori che girano con valigette piene di contanti. La questione che sembra sfuggirle è che le norme esistenti sono già sufficienti per contrastare raduni illegali”. Quindi il leader M5s ha continuato: “La professionalità delle nostre forze dell’ordine è indiscussa come mostra l’intervento in occasione del rave party di Modena. Avete però introdotto una nuova fattispecie di reato, generica e pericolosa, che attribuisce un enorme potere discrezionale ai tutori dell’ordine pubblico che debbono prevenire e un potere sanzionatorio abnorme ai giudici chiamati a condannare”.