“Rent my handly husband”, ovvero come affittare il proprio marito, guadagnarci sopra e fare del bene alle donne. Ma anche a se stesse. L’idea di proporre l’affitto del marito è venuta alla britannica Laura Young, 38 anni, madre di tre figli. Sono bastate le poche parole: “Affittate mio marito tuttofare”. E’ lo slogan promozionale di un post pubblicato su Facebook e Nexdoor che ha subito scatenato un boom di richieste inarrestabile. Soprattutto da parte di donne sole, le destinatarie dell’annuncio. E ora Laura è inondata di messaggi e appuntamenti da gestire. Suo marito James, un omone di 42 anni che appare in foto con la classica tuta da “penso io a tutto”, ha le mani d’oro. Lei stessa non si aspettava che quella che sembrava un escamotage per arrotondare diventasse in breve una vera attività.
Ora è costretta a lanciare anche l’offerta prenatalizia del marito in affitto. E come si fa a chiedere tariffe piene poco prima di Natale? Ecco come è nata l’idea. Quattro mesi fa la donna ascolta un podcast che descrive un uomo che si guadagna da vivere mettendo insieme mobili flatpack per altri. In un attimo le si accende una lampadina: “E se affittassi mio marito tutto fare a tariffa oraria?” Un giorno dopo la pubblicazione dell’annuncio c’era già la prima richiesta. In una settimana James non aveva più un giorno libero. Ora? E’ impegnato fino a metà novembre. Nella sua agenda non c’è un buco libero. Cosa offre James per 40 sterline? Qualsiasi servigio: all’installazione di un televisore alla costruzione di mobili al fai-da-te in generale o alla tinteggiatura. “Siamo arrivati al punto in cui c’era così tanto lavoro in arrivo che James era impegnato sei giorni alla settimana”, si sfoga la moglie. E aggiunge sconsolata: “Avevamo i nostri progetti ma non abbiamo nemmeno iniziato, siamo stati troppo occupati”.
James nel frattempo è diventato una specie di eroe del tuttofare e ha dovuto ridurre l’orario di lavoro e il numero dei giorni settimanali di impegno: non ce la fa a stare dietro a tutte le richieste. Ma per compensare la perdita ha lanciato un servizio festivo di installazione di luci di Natale. La moglie, entusiasta, lo descrive così: “È davvero bravo a costruire le cose, non si preoccupa neppure di leggere le istruzioni. Ha una mente molto metodica e un modo di pensare fuori dagli schemi”.
Il suo primo servizio? La sostituzione del telaio di una porta. Da lì ha iniziato a posare tappeti, a piastrellare, a costruire muri, a pitturare palizzate. Ora la coppia di Milton Keynes, riceve richieste anche da chi abita a cento km di distanza e offre anche una tariffa giornaliera di 250 sterline. Ma pratica sconti a chi è in difficoltà. “Vogliamo ridurre al minimo le spese ed essere onesti con le persone – spiega Laura Young – Sappiamo cosa vuol dire avere un budget limitato, quindi offriamo sconti a persone disabili, assistenti, persone con credito universale e over 65″. La proposta natalizia vedrà James vestito da Babbo Natale? Non è dato saperlo. Ma di certo ora è un super marito che in casa (altrui) fa miracoli.