Il nuovo proprietario di Twitter Elon Musk si appresterebbe a licenziare metà dei dipendenti della società. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando fonti vicine al dossier. I posti tagliati sarebbero 3.700 su 7.500. La società per ora non commenta. Il fondatore di Tesla ha comprato Twitter una settimana fa con un’operazione da 44 miliardi di dollari. La prima mossa è stato il licenziamento dell’amministratore delegato Parag Agrawal e altri 4 top manager. La responsabile dei rapporto con la clientela e l’utenza Sarah Personette si è invece licenziata spontaneamente. Musk ha poi predisposto alcuni progetti su cui ha chiesto allo staff di lavorare “24 ore su 24”. Tra questi l’introduzione di un abbonamento premium da 8 dollari al mese che permetterà di ottenere la verifica dell’utente (la “spunta” di fianco al nome), vedere meno pubblicità e aumentare la visibilità dei contenuti pubblicati. Al personale ha chiesto di tornare in ufficio, invertendo l’orientamento seguito sinora che permetteva ai dipendenti di lavorare da remoto.
Nei giorni precedenti alla conclusione dell’acquisizione Musk aveva ipotizzato di tagliare addirittura il 75% dei dipendenti salvo poi smentire questa prospettiva. Secondo le ricostruzioni di Bloomberg nel corso dello scorso week end il patron di Tesla si è fatto consegnare elenchi da persone da licenziare, lavorando poi con i consulenti alle strategie per procedere ai tagli. Un’ipotesi sarebbe quella di offrire 60 giorni di stipendio. Dopo che è trapelata la notizia del piano di riduzione dell’organico anche il responsabile della contabilità Robert Kaiden ha lasciato il gruppo. Dubbi riguardano la politica che la nuova dirigenza intende adottare in fatto di moderazione dei contenuti che, stando alle prime indicazioni, potrebbe essere molto più blanda rispetto ai criteri attuali.
Sulla questione degli abbonamenti premium è intervenuta anche la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez. “Un miliardario pensa di poter vendere l’idea che la libertà di parola è un piano di abbonamenti da otto dollari al mese”, ha twittato Ocasio-Cortez. “La tua opinione è apprezzata, ora paga otto dollari”, le ha replicato Musk, twittando una foto delle magliette vendute dalla deputata con il suo simbolo al prezzo di 58 dollari. Ocasio-Cortez non ci sta e ha risposto: “I miei dipendenti appartengono al sindacato, hanno benefit e ognuno di loro è pagato con un salario minimo. Tu sei un demolitori di sindacati, con un problema di ego che guadagna sottopagando e maltrattando le persone”.