A proposito di sovranità culturale tanto cara ai nuovi insediati nelle stanze del potere, vorrei descrivere la giornata italianissima del tipico rappresentante della nostra amata nazione. Nazione, ricordiamo, che va difesa da aggressioni culturali esterne.

Il sovranista “tipico” si sveglia avvolto da lenzuola di cotone, pianta originaria dell’India. Si alza dal letto e va in bagno, dove trova una serie di accessori inventati di recente in America e in Giappone. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico inventato dagli antichi Egizi e oggi diffuso in tutto il mondo occidentale (ma non in quello mediorientale).

Torna in camera e si veste: le forme degli abiti occidentali derivano da quelle dei nomadi delle steppe dell’Asia (quelle “originali” dei suoi antenati celti sarebbero molto più scomode). Andando al bar a fare colazione beve il caffè, pianta abissina, di origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero è stato estratto per la prima volta in India. Immerge nel cappuccino una brioche fatta anche di frumento, originario dell’Asia Minore. Paga con monete che sono un’antica invenzione dell’India.

Intanto sente alla radio i moniti della nuova classe dirigente e da buon patriota si carica contro ogni forma di contaminazione culturale per salvare l’autenticità delle nostre tradizioni; legge queste notizie sul giornale con caratteri escogitati dagli antichi semiti, su un materiale inventato in Cina, secondo un procedimento, la stampa, inventato in Germania. Soddisfatto, il sovranista esce dal bar e si accende una sigaretta, secondo un’abitudine degli indiani dell’odierno Messico, consumando una pianta addomesticata in Brasile, ecc. ecc.

E se per lui è una buona giornata e si sente in pace con l’ambiente, ringrazierà una divinità ebraica (che ha generato un figlio mediorientale, ma che l’iconografia “tradizionale” della nostra nazione vuole biondo e con occhi azzurri) di averlo fatto un vero italiano. E chiederà di proteggere, lui, la sua famiglia e tutte le cose “tipiche” della sua Patria.

Storiella ispirata a una riflessione dell’antropologo americano Ralph Linton

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