Dice Matteo Renzi che se fosse il segretario del Pd chiamerebbe “di corsa” Letizia Moratti. “Le direi, andiamo insieme. Se il Pd avesse voglia di vincere le elezioni in Lombardia chiamerebbe la Moratti. Ma il Pd di Letta la voglia di vincere….”, ha detto il leader di Italia viva a L’aria che tira, senza concludere la frase. Una battuta che è un’apertura in piena regola nei confronti dell’ormai ex vicepresidente della Lombardia, dimissionaria dall’incarico alla Regione ed entrata in rotta di collisione col centrodestra. “Ha fatto una cosa di grandissimo rilievo. Lei dice, non posso accettare che provvedimenti ideologici inficino il mio lavoro in Lombardia. Non sta lanciando una candidatura ma una operazione di politica culturale molto interessante”, ha continuato Renzi.
I suggerimenti dell’ex segretario del Pd, però, sembrano non essere graditi all’attuale numero uno dei dem in Lombardia. “Letizia Moratti è un profilo connotato all’interno del centrodestra, il suo campo di appartenenza è quello. Per noi il sostegno alla candidatura di Moratti non è opzione”, dice il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo. “Noi stiamo facendo un altro percorso – aggiunge – che parte dalle forze politiche all’opposizione della giunta di Fontana, e che devono trovare al proprio interno la coesione necessaria per presentare un’offerta politica all’altezza per un cambiamento radicale”, a maggior ragione “dopo le dimissioni di Moratti che hanno sancito in maniera chiara la fine del centrodestra così come lo conosciamo”.
Di sicuro c’è solo che la rottura di Moratti con la giunta di Attilio Fontana ha provocato maggiori reazioni nel centrosinistra che nel centrodestra. Carlo Calenda approfitta delle questione lombarda per rilanciare il tema delle alleanze in vista delle prossime regionali. “Per noi c’è un tema di qualità delle candidature: Moratti è una candidatura di qualità, anche Carlo Cottarelli. Ci sono persone di grande qualità anche per il Lazio come Alessio D’Amato”, dice il leader di Azione a Tagadà su La7. “Quello che non può succedere – ha aggiunto – è che facciano l’accordo con noi in Lombardia e con M5s in Lazio. L’intesa o si fa in tutte le Regioni o non si fa altrimenti non si danno certezze agli italiani”. E proprio Cottarelli, appena eletto in Parlamento con i dem, commentando poi le parole del senatore dem Alessandro Alfieri che ha citato il nome dell’ex commissario per la Spending review tra i profili più adatti per allargare la coalizione di centrosinistra, unendo i moderati e la sinistra riformista, ha affermato: “Ringrazio molto il senatore Alfieri perché fa sempre piacere quando si ricevono queste espressioni di stima”. E certamente, conclude, “se mi verrà fatta la proposta, in una coalizione sufficientemente ampia e con un programma condivisibile, io la considerò molto seriamente e con grande attenzione”.
E in attesa di reazioni dai vertici nazionali del Pd, in Lombardia a parlare è Giuseppe Sala. Il sindaco di Milano sembra non fidarsi delle aperture di Renzi. “Certe dichiarazioni non si capisce mai se sono tattiche o se sono vere. Mentre tutti parlano, io preferisco star zitto”, dice il primo cittadino meneghino. “Non voglio commentare tanto i nomi, però posso solo ripetere quello che ho detto. Non è semplicissimo spiegare all’elettorato di centrosinistra del perché Letizia Moratti possa essere candidata e perché noi non si possa avere un altro candidato. Però non sta a me”, ha messo le mani avanti Sala, che ha pure smentito di avere visto ieri Letizia Moratti. “No, ho letto anche io, ma no. Che io senta tutti poi è normale ma fondamentalmente, mi sto solo prendendo un ruolo, quello di tenere allineati i sindaci dei capoluoghi di provincia che come sapete in Lombardia sono in grandissima parte di centrosinistra“. Vestendo i panni di rappresentante dei sindaci, dunque, pure l’inquilino di Palazzo Marino parla di alleanze e sembra tifare per un’alleanza del Pd con Italia viva e ad Azione: “Quello che noi sindaci lombardi di centrosinistra stiamo dicendo è che auspichiamo che la candidatura e la compagine” per le prossime elezioni regionali “siano simili a quella che caratterizzano la maggior parte delle nostre giunte e che ci hanno fatto vincere. Quindi, in parole molto povere, con un allargamento che comprenda Pd, liste civiche, Italia viva e Azione”.
Politica
Lombardia, il Pd chiude a Letizia Moratti: “Sostegno non è opzione”. Cottarelli: “Se mi propongono la candidatura, la considero”
La rottura dell'ex sindaca di Milano con la giunta di Attilio Fontana ha provocato maggiori reazioni nel centrosinistra che nel centrodestra. Renzi: "Se fossi il segretario del Pd la chiamerei di corsa". Calenda: "Accordo o si fa in tutte le Regioni o non si fa". Sala: "Certe dichiarazioni non si capisce mai se sono tattiche o se sono vere"
Dice Matteo Renzi che se fosse il segretario del Pd chiamerebbe “di corsa” Letizia Moratti. “Le direi, andiamo insieme. Se il Pd avesse voglia di vincere le elezioni in Lombardia chiamerebbe la Moratti. Ma il Pd di Letta la voglia di vincere….”, ha detto il leader di Italia viva a L’aria che tira, senza concludere la frase. Una battuta che è un’apertura in piena regola nei confronti dell’ormai ex vicepresidente della Lombardia, dimissionaria dall’incarico alla Regione ed entrata in rotta di collisione col centrodestra. “Ha fatto una cosa di grandissimo rilievo. Lei dice, non posso accettare che provvedimenti ideologici inficino il mio lavoro in Lombardia. Non sta lanciando una candidatura ma una operazione di politica culturale molto interessante”, ha continuato Renzi.
I suggerimenti dell’ex segretario del Pd, però, sembrano non essere graditi all’attuale numero uno dei dem in Lombardia. “Letizia Moratti è un profilo connotato all’interno del centrodestra, il suo campo di appartenenza è quello. Per noi il sostegno alla candidatura di Moratti non è opzione”, dice il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo. “Noi stiamo facendo un altro percorso – aggiunge – che parte dalle forze politiche all’opposizione della giunta di Fontana, e che devono trovare al proprio interno la coesione necessaria per presentare un’offerta politica all’altezza per un cambiamento radicale”, a maggior ragione “dopo le dimissioni di Moratti che hanno sancito in maniera chiara la fine del centrodestra così come lo conosciamo”.
Di sicuro c’è solo che la rottura di Moratti con la giunta di Attilio Fontana ha provocato maggiori reazioni nel centrosinistra che nel centrodestra. Carlo Calenda approfitta delle questione lombarda per rilanciare il tema delle alleanze in vista delle prossime regionali. “Per noi c’è un tema di qualità delle candidature: Moratti è una candidatura di qualità, anche Carlo Cottarelli. Ci sono persone di grande qualità anche per il Lazio come Alessio D’Amato”, dice il leader di Azione a Tagadà su La7. “Quello che non può succedere – ha aggiunto – è che facciano l’accordo con noi in Lombardia e con M5s in Lazio. L’intesa o si fa in tutte le Regioni o non si fa altrimenti non si danno certezze agli italiani”. E proprio Cottarelli, appena eletto in Parlamento con i dem, commentando poi le parole del senatore dem Alessandro Alfieri che ha citato il nome dell’ex commissario per la Spending review tra i profili più adatti per allargare la coalizione di centrosinistra, unendo i moderati e la sinistra riformista, ha affermato: “Ringrazio molto il senatore Alfieri perché fa sempre piacere quando si ricevono queste espressioni di stima”. E certamente, conclude, “se mi verrà fatta la proposta, in una coalizione sufficientemente ampia e con un programma condivisibile, io la considerò molto seriamente e con grande attenzione”.
E in attesa di reazioni dai vertici nazionali del Pd, in Lombardia a parlare è Giuseppe Sala. Il sindaco di Milano sembra non fidarsi delle aperture di Renzi. “Certe dichiarazioni non si capisce mai se sono tattiche o se sono vere. Mentre tutti parlano, io preferisco star zitto”, dice il primo cittadino meneghino. “Non voglio commentare tanto i nomi, però posso solo ripetere quello che ho detto. Non è semplicissimo spiegare all’elettorato di centrosinistra del perché Letizia Moratti possa essere candidata e perché noi non si possa avere un altro candidato. Però non sta a me”, ha messo le mani avanti Sala, che ha pure smentito di avere visto ieri Letizia Moratti. “No, ho letto anche io, ma no. Che io senta tutti poi è normale ma fondamentalmente, mi sto solo prendendo un ruolo, quello di tenere allineati i sindaci dei capoluoghi di provincia che come sapete in Lombardia sono in grandissima parte di centrosinistra“. Vestendo i panni di rappresentante dei sindaci, dunque, pure l’inquilino di Palazzo Marino parla di alleanze e sembra tifare per un’alleanza del Pd con Italia viva e ad Azione: “Quello che noi sindaci lombardi di centrosinistra stiamo dicendo è che auspichiamo che la candidatura e la compagine” per le prossime elezioni regionali “siano simili a quella che caratterizzano la maggior parte delle nostre giunte e che ci hanno fatto vincere. Quindi, in parole molto povere, con un allargamento che comprenda Pd, liste civiche, Italia viva e Azione”.
IL DISOBBEDIENTE
di Andrea Franzoso 12€ AcquistaArticolo Precedente
Letizia Moratti, Renzi a La7: “Se fossi segretario del Pd, la chiamerei di corsa. Ma non hanno voglia di vincere, Letta è bravo solo al Subbuteo”
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Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
(Adnkronos) - Gli attacchi - ordinati secondo quanto riferito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - hanno colpito radar, difese aeree e sistemi missilistici e di droni. Secondo il Times, l'obiettivo è riaprire le rotte di navigazione nel Mar Rosso che sono state minacciate dagli attacchi degli Houthi alle navi israeliane.