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Un matrimonio infelice può spezzarti il cuore. Letteralmente

Ecco i risultati di un peculiare studio portato avanti da ricercatori principalmente della Yale University, Usa, per il quale un matrimonio felice può essere un toccasana per il cuore, mentre un legame infelice potrebbe avere effetti nefasti

di 30science per Il Fatto

Quanti di noi hanno sentito o pronunciato la frase fatidica: “Mi hai spezzato il cuore!”? E quante generazioni di bambini sono cresciuti a fiumi di cartoni animati dove il cuore stereotipato spezzato a fulmine, segnalava le pene amorose di un Paperino per la sua Paperina, o di Homer per la sua Marge? Ecco, a dare un fondo di verità scientifica a questo vasto immaginario collettivo, arriva ora un peculiare studio portato avanti da ricercatori principalmente della Yale University, Usa, per il quale un matrimonio felice può essere un toccasana per il cuore, mentre un legame infelice potrebbe avere effetti nefasti. Il dottor Cenjing Zhu della Yale School of Public Health, autore principale dello studio, ha analizzato con i suoi colleghi 1.593 adulti di età compresa tra i 18 e i 55 anni che sono stati trattati per attacchi di cuore nel periodo 2008-12.

Hanno valutato le loro condizioni a un anno dopo l’attacco di cuore, comprese quelle di coloro che avevano riferito problemi coniugali. I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che avevano riportato uno stress coniugale moderato o grave avevano più di due terzi (67 per cento) di probabilità in più di riportare dolore toracico e quasi il 50 per cento in più di probabilità di essere riammessi in ospedale per qualsiasi motivo rispetto a quelli che avevano riportato problemi coniugali lievi o nulli. Gli scienziati hanno anche identificato una divisione di genere tra i partecipanti, con più donne che uomini che riportavano un grave stress coniugale.

Nello specifico quattro donne su 10 avevano riferito di un grave deterioramento del loro legame rispetto a tre uomini su 10. Il dottor Zhu ha dichiarato: “Gli operatori sanitari devono essere consapevoli dei fattori personali che possono contribuire al recupero cardiaco e concentrarsi sulla guida dei pazienti verso risorse che aiutino a gestire e ridurre i loro livelli di stress. I nostri risultati supportano la tesi secondo la quale lo stress sperimentato nella vita quotidiana, come lo stress coniugale, può avere un impatto sul recupero dei giovani adulti dopo un infarto. Tuttavia, fattori di stress aggiuntivi oltre allo stress coniugale, come la tensione per le proprie condizioni economiche o lo stress lavorativo, possono anche svolgere un ruolo nel recupero dei giovani adulti e l’interazione tra questi fattori richiede ulteriori ricerche”. Lo studio sarà presentato alle sessioni scientifiche dell’American Heart Association.

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