Nelle ultime ore però si sta parlando già di modifiche al testo che andrà votato in Parlamento. Nella fattispecie è l'eccessiva genericità della norma nel definire "l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati" che potrà subire modifiche
“Con tutti i rave a cui sono stata sarei ancora dentro con l’ergastolo”. Ci scherza su, ma non troppo, Bianca Balti. Ancora penzola il decreto (urgentissimo) antirave party, inaugurazione legislativa eccezionale del governo Meloni, che parecchie figure artistiche del mondo musicale intervengono a stigmatizzarlo. La 38enne modella lodigiana è intervenuta sul suo profilo Instagram per sottolineare l’assurdità delle pene e l’estensibilità a raduni con più di 50 persone non legate alla musica, che il decreto porta con sé. “Il decreto rende illegale qualunque raduno con più di 50 persone che sia ritenuto dalle autorità pericoloso. Non specifica raduno musicale perciò persino politico o sindacale. Qualcosa che non esiste nemmeno in Russia. Il prossimo decreto cosa? Caspita il mondo va avanti e l’Italia torna indietro”, ha concluso la Balti.
Nelle ultime ore però si sta parlando già di modifiche al testo che andrà votato in Parlamento. Nella fattispecie è l’eccessiva genericità della norma nel definire “l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati” che potrà subire modifiche in modo da circoscrivere senso e applicazione e non poterla utilizzare per una qualsiasi invasione di edifici (ad esempio l’occupazione di una scuola). Altamente probabile quindi che verrà aggiunta nella norma la specifica sui “raduni musicali non autorizzati” legandoli, come ha detto il premier Meloni, allo “spaccio e uso di droghe”.