Il sindacato di base contro le cosiddette "notti passive": "Non c'è né retribuzione adeguata né copertura assicurativa". La coop che gestisce l'appalto delle due strutture si difende: "Non è lavoro ma una permanenza saltuaria: l'addetto interviene solo se si verifica un incendio"
Paghe di due euro l’ora, nessuna possibilità di assentarsi né una copertura assicurativa e il riposo su una brandina: è la situazione denunciata dal sindacato Usb per le condizioni lavorative in due Rsa di Livorno, Pascoli e Villa Serena. In particolare si tratta dell’introduzione da parte della cooperativa che gestisce l’appalto delle due strutture, delle cosiddette “notti passive” in cui non è prevista una retribuzione adeguata e una copertura assicurativa, a differenza delle chiamate di emergenza. “Traduzione: vai a lavorare la notte per 10 ore consecutive – si legge in un comunicato dell’Usb – e vieni pagato 25 euro lorde, 2 euro netti l’ora. Se si sottraggono 10 euro di benzina per arrivare al lavoro stiamo parlando di un euro l’ora di retribuzione”. Un quadro definito inaccettabile dal sindacato di base: “Devi stare all’interno della struttura sanitaria senza poterti assentare, devi dormire su una brandina all’interno dei reparti ma tutto ciò non viene considerato lavoro” continua la sigla sindacale.
Una ricostruzione che la cooperativa Di Vittorio, chiamata in causa, respinge: il responsabile risorse umane Luca Tazzini e la presidente Melina Ricci ai sindacati hanno risposto che “non si tratta di lavoro ma di una permanenza saltuaria all’interno della struttura per un periodo di tempo nel quale la persona incaricata non deve svolgere alcuna attività lavorativa ed è messa nella piena condizione di dormire, intervenendo esclusivamente nel malaugurato caso in cui si verifichi un incendio”. Tazzini e Ricci hanno fatto notare tra le altre cose che il ricorso alle “notti passive” è inserito esplicitamente nel Capitolato dell’appalto che è stato sottoposto alla visione dei sindacati, prima di essere pubblicato.
Da qui la decisione da parte dell’Usb di coinvolgere, anche con la consulenza dei legali, Comune e prefettura. Il prefetto di Livorno Paolo D’Attilio ha convocato le parti per far partire un tavolo: alla prima riunione con Usb presente anche l’assessore al Sociale Andrea Raspanti, oltre al viceprefetto e ai rappresentanti della cooperativa. Dopo l’incontro l’Usb si è dichiarata soddisfatta e ha dichiarato la sospensione dello stato di agitazione annunciando l’inizio di “un percorso di confronto” tra Comune e cooperativa per “rivedere” il sistema delle notti passive anche alla luce di un nuovo sopralluogo dei vigili del fuoco”. “Anche per quanto riguarda la possibilità di alzare la retribuzione ci sono stati passi avanti – continuano dal sindacato – ma si dovrà attendere l’esito di questo confronto”. Resta la cautela e l’attenzione massima per verificare il miglioramento effettivo delle condizioni di lavoro del personale: “La nostra professionalità, la nostra serietà e la nostra dignità non possono valere 25 euro”.