di Chiara Benatti
A Modena continua l’iter relativo al polo logistico Conad, che si insedierà a fianco alle residenze. I cittadini hanno preso atto della forte volontà dell’amministrazione e del proponente di realizzare questo progetto a tutti i costi. La comunità si è detta in disaccordo; d’altronde nel 2022 è difficile chiedere a delle persone di vivere a fianco ad una Gate House da 500 mezzi pesanti giornalieri.
E allora cosa si fa? Quantomeno i cittadini possono far sentire la loro voce? E perché Conad non può tenerne conto? Il comitato locale ha presentato osservazioni di buon senso in sede di Conferenza dei Servizi: barriere acustiche qualitativamente e quantitativamente adeguate, tetti e pareti con verde consistente, corridoi ecologici e alberature. Tante alberature. Proprio in linea con la nuova headline pubblicitaria di Conad: “Forestiamo Insieme L’Italia”. E proprio qui volevo arrivare.
Perché i cittadini hanno chiesto un parco, un’area verde al posto di parcheggi pubblici esistenti e non utilizzati. Ma non solo. Sono andati oltre e si sono detti: “Perché non troviamo una soluzione che sia migliorativa anche per Conad, i nostri vicini di casa, e il loro parcheggio di movimentazione dei mezzi pesanti?” Perché, se dobbiamo essere “più vicini di così”, non collaborare? E allora il Comitato di residenti ha mandato anche una mail propositiva a Conad, ma senza risposta.
Ma se “una comunità è più grande di un supermercato”, non è il caso di parlarci con questa comunità, in una prospettiva di ineluttabile convivenza?
Nel progetto Conad, accanto allo spazio previsto per la movimentazione dei 500 mezzi pesanti in ingresso e uscita dal polo, oggi ci sono 117 posti auto pubblici e 75 nuovi parcheggi che si vorranno creare, che però non hanno alcuna utilità per il funzionamento della struttura.
È eloquente osservare poi che quanto presentato prevede una notevole superficie pavimentata ininterrotta pari a sei campi da calcio! E allora, perché non ripensare gli spazi con sostanziali vantaggi per la funzionalità Conad, per il clima acustico in favore della qualità abitativa della residenza e per un ampio sistema qualificato di verde pubblico nel quartiere?
L’idea proposta sarebbe la soppressione del nuovo parcheggio da 75 posti, che consentirebbe a Conad di allargare la propria area di movimentazione in senso nord-sud, razionalizzando gli spazi di sosta e i flussi dei mezzi pesanti in attesa uscita. Al contempo consentirebbe un sostanziale allontanamento dei 500 tir giornalieri, di ben 20 metri dalla zona residenziale, con opere di mitigazione acustica ben più confacenti a quelle attualmente previste.
L’ulteriore riduzione dei 117 posti auto, anch’essi oggi scarsamente utilizzati, a favore della creazione di un parco pubblico consentirebbe inoltre di compensare tutti i cittadini dell’intero quartiere, dato che – lo ricordo – vi sarà un contesto di strettissima prossimità con un polo logistico, e pertanto occorrono dotazioni di verde di mitigazione molto più rilevanti di quelle normalmente previste per gli insediamenti residenziali. Di seguito trovate l’immagine di quanto proposto.
Sarebbe davvero apprezzabile se oltre al mero ascolto si “tenesse conto” di ciò che chiedono le comunità. Queste “persone oltre le cose”, che sono “molto più di un supermercato”, hanno sicuramente bisogno di prezzi “bassi e fissi”, ma necessitano soprattutto di una qualità della vita “buona e dignitosa!”.
“Riforestiamo insieme l’Italia”, partendo da qui, da Modena, nel rispetto della sua collettività!