I Brooklyn Nets hanno comunicato la decisione di sospendere Kyrie Irving per un minimo di cinque partite. Il comunicato del team è arrivato nella serata newyorchese e spiega che il provvedimento è la conseguenza dell’ultima conferenza stampa del giocatore, durante la quale “ha avuto l’occasione di smentire le sue vedute antisemite“, ma “ha rifiutato sistematicamente di farlo”. Per questo, spiega la franchigia, ” abbiamo deciso di sospendere Irving senza paga sino a quando non completerà una serie di passi per rimediare al male fatto. Lo stop non sarà inferiore a 5 partite“.
La bufera si era scatenata nei giorni scorsi, quando la star Nba aveva promosso sui social network un docufilm dai contenuti antisemiti intitolato “Ebrei e neri: svegliati Black America”. Un film uscito nel 2018 e che trae spunto da un libro pubblicato nel 2015, come rivelato dal sito Rolling Stone. Poi il dietrofront: mercoledì Irving e i Nets hanno dichiarato l’intenzione di donare un milione di dollari a favore di organizzazioni che combattono le battaglie contro odio e intolleranza. “Sono consapevole dell’impatto negativo del mio post nei confronti della comunità ebraica e mi assumo la responsabilità”, aveva detto la star Nba.
La rottura con il club si è ripresentata durante la conferenza stampa di giovedì, quando Kyrie Irving si è rifiutato di dichiarare inequivocabilmente di non avere convinzioni antisemite, rispondendo così: “Non sono io quello che ha fatto il documentario. Ancora una volta, lo ripeterò. Non so come l’etichetta sia giustificata perché voi ragazzi mi fate le stesse domande più e più volte, ma questo non si trasformerà in un ciclo di rotazione: domande su domande. Vi ho detto come mi sentivo. Rispetto tutti i ceti sociali e abbraccio tutti i ceti sociali. È lì che mi siedo. Non posso essere antisemita se so da dove vengo“.
Dopo queste parole è arrivato il nuovo comunicato dei Brooklyn Nets: “Negli ultimi giorni abbiamo ripetutamente cercato di lavorare con Kyrie Irving per fargli capire il danno e il pericolo creati dalle sue parole e le sue azioni che hanno avuto inizio con l’aver pubblicizzato un film antisemita – si legge nella nota – sapevamo che la strada dell’educazione fosse quella giusta e il comunicato congiunto dei giorni scorsi sembrava indirizzato in quella direzione. Siamo rimasti sbigottiti oggi quando, durante una conferenza stampa, dove ha avuto l’occasione di smentire le sue vedute antisemite, Kyrie ha invece rifiutato sistematicamente di farlo. La cosa è profondamente inquietante e contro i valori della nostra franchigia”.
Questo comportamento, si legge ancora nel comunicato della squadra, “è profondamente disturbante e ci fa ritenere che al momento il giocatore non sia adatto a far parte di un’organizzazione come quella dei Brooklyn Nets”. Non è servito il post pubblicato 6 ore fa da Irving su Instagram, accompagnato da uno sfondo completamente nero, in cui – rivolgendosi direttamente alla comunità ebraica – ha scritto: “Dispiaciuto di aver causato dolore, cosa di cui mi scuso. La mia prima reazione è stata emotiva, per essere stato ingiustamente accusato di essere antisemita, quando avrei da subito dovuto concentrarmi sul dolore causato ai miei fratelli e alle mie sorelle di fede ebraica, offese dalle teorie contenute nel documentario”.