Il Guardasigilli spiega che la norma anti-rave "è stata creata perché l'attuale articolo 633 del codice penale era stato scritto quasi cento anni fa per tutelare i proprietari di beni immobili da invasioni di mandrie di bestiame. Oggi si tratta di tutelare l'incolumità e la salute quando alcuni eventi espongono questi beni a pericoli gravi"
Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il decreto anti rave è “un segnale di ferma e severa legalità” e il diritto a manifestare “non c’entra nulla”, ma – spiega in un’intervista a Repubblica – “può essere perfezionato“. L’ex procuratore, proposto da Fdi al Quirinale lo scorso gennaio, condivide poi la linea del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sui migranti: “Se la nave che li salva è tedesca, è come se fossero sbarcati ad Amburgo”. L’ambizione è quella, come aveva detto nel giorno del giuramento, di riuscire “a riformare il codice penale firmato da Mussolini in senso liberale con la pena proporzionata al crimine secondo la Costituzione”.
E infine sull’ergastolo ostativo: “Per me l’ergastolo è come l’inferno secondo i moderni teologi: esiste ma tende a svuotarsi, e se uno si pente, la misericordia dell’Onnipotente è infinita. Ma almeno un gesto di buona volontà ci dev’essere. Se un criminale si ostina a rimanere tale anche in carcere, non possiamo essere più misericordiosi del Signore, che esige un minimo di redenzione. Sarebbe un atto di arroganza blasfema. E così è per l’ergastolo ostativo. Dove sarà il giudice a decidere, proprio perché è stato eliminato l’automatismo, secondo le indicazioni della Corte”.
Norma anti rave – Il Guardasigilli spiega che la norma anti-rave “è stata creata perché l’attuale articolo 633 del codice penale era stato scritto quasi cento anni fa per tutelare i proprietari di beni immobili da invasioni di mandrie di bestiame. Oggi si tratta di tutelare l’incolumità e la salute quando alcuni eventi espongono questi beni a pericoli gravi. Quanto alle intercettazioni essa non le impone affatto, semmai le lascia alla valutazione del magistrato. Tuttavia sull’intero sistema delle intercettazioni agiremo in modo più organico e sistematico”. Secondo il ministro “il diritto di manifestare non c’entra nulla” con la libertà di manifestare. “Qui si parla di invasione arbitraria di terreni ed edifici altrui, per di più con pericoli imminenti. La norma può esser perfezionata, ma a nessuno piacerebbe che così tante persone entrassero senza permesso in casa mettendo a rischio salute e incolumità propria e altrui. Con questa norma abbiamo inteso dare un segnale di ferma e severa legalità. Prossimamente daremo quelli di tutela dei diritti dei cittadini per quanto riguarda la loro libertà, onore e riservatezza in tutte le fasi del procedimento penale“.
Migranti – Nordio concorda sostanzialmente con Piantedosi. Sui migranti, sottolinea che “la mia idea, che manifesto da anni, è molto semplice. È conforme al diritto internazionale e agli accordi di Dublino: se una nave salva, com’è suo dovere, dei naufraghi in acque internazionali, lo Stato di primo accesso è quello di bandiera della nave”. Nessun imbarazzo sull’iniziativa: “La mia idea, che manifesto da anni, è molto semplice. È conforme al diritto internazionale e agli accordi di Dublino: se una nave salva, com’è suo dovere, dei naufraghi in acque internazionali, lo Stato di primo accesso è quello di bandiera della nave. Se la nave è tedesca, è come se i migranti fossero sbarcati ad Amburgo. Il comandante ha il dovere di registrarli, e poi portarli, per l’assistenza nel più vicino porto sicuro. Ma poi devono andare in Germania“.