La regina dell’austerity strigliata per la sua disciplina di bilancio: il governo tedesco ha richiamato Angela Merkel per le spese troppo elevate del suo ufficio al Bundestag, attribuitole in qualità di ex cancelliera alla fine del suo mandato lo scorso anno. Lo fa sapere lo Spiegel che cita un rapporto del ministero delle Finanze alla commissione bilancio del parlamento tedesco, secondo cui il richiamo riguarderebbe anche il numero di impiegati nell’ufficio, attualmente nove.
Secondo Der Spiegel, a Merkel sarebbe inoltre stato fatto notare che il suo ufficio è destinato solo ad “adempiere obblighi post-ufficiali” e che è invece “escluso l’uso per scopi privati o per generare redditi aggiuntivi” a quelli spettanti a un ex cancelliere. Il riferimento è ad esempio a possibili compensi per conferenze o consulenze. Nel mirino del ministero delle Finanze sono finite anche le sue spese di viaggio, il cui rimborso – è stato precisato – viene preso in considerazione solo se l’ex capo di governo viaggia “per conto e nell’interesse della Repubblica federale di Germania“. In questo caso, come ricorda il Corriere della Sera, torna alle mente il viaggio culturale di Merkel a Firenze, una sorta di tour privato della città.
Dopo aver chiesto per anni ai governi europei di risparmiare, ora è Merkel a dover “tirare la cinghia”. Il suo ufficio al Bundestag le spetta per legge, ma le spese sono pagate dai contribuenti. E secondo il ministero l’ex cancelliera deve ridimensionare i costi. Non solo viaggi: Merkel ha appunto a disposizione nove impiegati, tra segretari e autisti, che valgono complessivamente uno stipendio lordo di 50mila euro al mese. Dopo il caso di Gerhard Schröder – che comunque disponeva di 7 collaboratori – al quale sono stati tolti ufficio e benefit per via dei legami con Vladimir Putin e la Russia, il Parlamento tedesco ha deciso di ridurre il numero massimo di collaboratori per un’ex cancelliere a 5, che diventano 4 dopo cinque anni. La nuova legge comunque non si applica a Merkel, perché è successiva alla fine del suo mandato. Dopo aver predicato l’austerity per tutta l’Europa, adesso però è la sua Germania a chiederle di dare quanto meno il buon esempio.