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Diabolik compie 60 anni, il “re del terrore” avvistato a Milano assieme ad Eva Kant: Miriam Leone e tutti i vip al party esclusivo alla Rinascente

Il “colpo” effettuato dai due criminali in tuta aderente nera è stato l’apice di una celebrazione speciale che la Rinascente milanese ha organizzato per i 60 anni di un fumetto con l’aura del mito

di Davide Turrini e Ilaria Mauri

C’è chi giura di aver visto Diabolik ed Eva Kant calarsi, sotto una pioggia battente, lungo la facciata della Rinascente di Milano. Nessuna visione o traveggole, perché due acrobati di nero vestiti hanno portato realmente a termine una performance con furto da capogiro. Tranquilli, però. Era tutta una messa in scena. Non parliamo del set di qualche scena del sequel di Diabolik (Diabolik – Ginko all’attacco!) diretto dai Manetti Bros e in sala dal 17 novembre 2022. Il “colpo” effettuato dai due criminali in tuta aderente nera è stato l’apice di una celebrazione speciale che la Rinascente milanese ha organizzato per i 60 anni di un fumetto con l’aura del mito. Si tratta del lancio dell’albo di Diabolik intitolato Colpo alla Rinascente tirato in 365 mila copie che ha visto sia la perfomance live in Piazza Duomo che la presentazione del cast del film in presenza dei protagonisti Giacomo Gianniotti e Miriam Leone.

Sono passati infatti sessantenni dal novembre 1962 quando le edicole milanesi conoscevano per la prima volta il più sfuggente degli antieroi. Da allora il personaggio illustrato inventato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani è riapparso in oltre novecento albi editi da Astorina. Dopo il primo albo Il Re del terrore, Diabolik è entrato così a fondo nell’immaginario da ispirare film, canzoni, persino romanzi. “Prima di Diabolik, io e mia sorella Angela editavamo un fumetto comperato negli Stati Uniti, Big Ben Bolt di John Collen Murphy, che veniva disegnato benissimo ma che aveva delle storie molto stupide”, aveva spiegato Luciana Giussani in una delle sue ultime interviste. “L’idea, l’intuizione che potesse andare un eroe negativo è venuta a mia sorella Angela, prima che a me”. Ispirazioni? Fantomas, Rocambole e Arsenio Lupin, “personaggi negativi dell’Ottocento”. Poi via di Jaguar avveniristiche, le maschere di plastica indossate dal protagonista, l’immaginario paese di Clerville, la raffinatezza di gioielli e preziosi da rubare, quel Ginko mai troppo furbo per porre fine al diabolico criminale in calzamaglia. Le Giussani (Angela era moglie dell’editore Sansoni ndr) oltre ad inventare un personaggio che in pochi anni divenne icona, aprirono le porte ad un nuovo target dei fumetti: quello dei 18enni e poco più. Diabolik nacque con cadenza mensile, ma presto divenne quattordicinale e così rimase mietendo successi di vendita fino a quando con gli anni ottanta e nuove spinte editoriali (solo per dirne alcune la galassia Bonelli all’apice e i manga giapponesi) tornò mensile.

Al cinema il fumetto delle Giussani venne trasposto nel 1968 grazie a Dino De Laurentiis e alla Paramount che dopo il licenziamento di Tonino Cervi ricorsero ad un esperto cineasta dell’horror come Mario Bava alla regia e a un cast molto di genere: John Phillip Law a fare Diabolik, Marisa Mell era Eva Kant, mentre Michel Piccoli interpretò Ginko. Il film, girato tra la costa di Anzio e Torino, ebbe una produzione travagliata con De Laurentiis più volte furente con Bava per ridurre le dosi di violenza (nel fumetto comunque presenti ndr) e il regista non proprio entusiasta di Law versione baccalà. Il film non andò benissimo in sala (265 milioni di incassi su 200 milioni di budget), anche se poi venne rivalutato come piccolo cult dai Cahiers. Non un grande destino di gloria nemmeno per la versione dei Manetti Bros uscita nelle sale italiane nel famigerato Natale 2021 con il Covid a mietere contagi tra vaccinati e non e quindi a ridurre drasticamente la platea possibile di spettatori. Cast all star (Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea), 10 milioni di euro di budget ma soltanto due milioni e mezzo d’incassi e una fatica mostruosa a vendere il film all’estero (solo due i grossi mercati in cui è uscito: Spagna e Russia).

Appunto, il 17 novembre uscirà il sequel con Gianniotti al posto di Marinelli e Miriam Leone confermata nei panni di Eva Kant: i due attori assieme ai registi, i Manetti Bros, sono stati gli ospiti d’onore del party esclusivo che si è tenuto giovedì sera al settimo piano della Rinascente di Milano. Tanti i vip presenti, da Belen Rodriguez, le ex veline Federica Nargi, Costanza Caracciolo e Melissa Satta. E poi, ancora, Cristina Parodi, Justine Mattera e l’ex Miss Italia Cristina Chiabotto col marito Marco Roscio, oltre al sindaco di Milano Beppe Sala e all’ex sindaca di Roma Virginia Raggi. Dress code rigorosamente “black tie”, per una serata all’insegna di quell’eleganza che caratterizza da sempre il personaggio di Eva Kant, a partire dal suo iconico chignon biondo. Sexy, scaltra e sempre impeccabile, la ladra più famosa della letteratura indossa un’aderentissima tutina nera quando è in azione, poi però, sfoggia abiti super glamour che l’hanno resa negli anni un’icona di stile. Non ci resta quindi che attendere di rivederla in azione. E chissà se passerà la paura, pardon il terrore.

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