Viviamo un momento storico complicatissimo dove quotidianamente bisogna fare i conti con l’incertezza e dove ci si sente spesso in balia dell’ignoto. Il futuro è come un pozzo nero senza fine, e guardarlo fa paura. Tra le cause del caos anarchico del presente c’è l’ascesa di nuove forze, ahimè, frutto del cattivo funzionamento delle nostre tanto amate democrazie. E vediamo perché.

Negli ultimi dieci/quindici anni, le forbici tra opinione pubblica e classe politica si è allargata ed al suo interno si sono inserite nuove forze: gli attori non statali. Non si tratta dei gruppi armati del fondamentalismo islamico, ma di forze economiche e sociali di grande peso, forze che interagiscono alla pari con lo Stato.

Tra queste ci sono alcuni segmenti dei mercati finanziari, la stampa, i social media, ma anche singoli individui che hanno accumulato ricchezze a volte maggiori di quelle di intere nazioni, come Elon Musk. Costoro hanno il potere di influenzare la storia e di distorcerne l’andamento, privilegio fino a pochi anni fa riservato soltanto a nazioni, forze politiche e popoli. Illuminante a riguardo è la crisi britannica. L’assalto contro il governo di Liz Truss è partito da alcuni mercati, tra cui quello dei cambi e delle obbligazioni britanniche e si è avvalso dell’ausilio della stampa e la popolazione ha fatto da spettatore. Liz Truss è così diventata il capro espiatorio di una crisi politica, economica e sociale prodotta dalla Brexit, il cui artefice è il suo predecessore, Boris Johnson, e colui che l’ha sostituita alla guida del Regno Unito, Rishi Sunak, l’ex cancelliere dello scacchiere del governo Johnson convinto sostenitore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

La dinamica dell’assalto al governo Truss è stata quella del branco. Alcuni mercati hanno scommesso contro le sue proposte fiscali fiaccando la sterlina ed il mercato delle obbligazioni quando si è capito che il governo non aveva i muscoli per contrastarli e continuava a fare marcia indietro. Al branco si sono aggiunti tutti gli altri ed è stato un massacro. Ma il problema di fondo, la Brexit, è rimasto ed infatti a meno di due settimane dal cambio di guardia la sterlina e l’economia britannica sono tornate ad essere deboli.

A differenza degli Stati e dei popoli, gli attori non statali non sono gestiti dai principi della democrazia. Ciò spiega perché spesso si muovono in branco, come avviene con le cosiddette tempeste di Twitter tanto amate da Donald Trump. E si muovono anche secondo logiche che possono non avere nulla a che fare con il bene comune, ma con i capricci di chi li guida. Rientra in questa categoria l’incunearsi di Elon Musk nella difesa dell’Ucraina fornendo al paese i servizi di comunicazione mobile di Starlink per poi minacciare dopo pochi mesi di sottrarli se il Pentagono non inizia a pagarne il servizio.

Non è chiaro quale sia la motivazione di Elon Musk. Economica? Politica? Sociale? O si tratta semplicemente di un capriccio dell’uomo più ricco al mondo? C’è chi sostiene che gli attacchi degli hacker russi contro le sue imprese abbiano iniziato a far breccia e questo spiegherebbe perché il servizio di Starlink ha smesso di funzionare nelle repubbliche del Donbass subito dopo l’annessione con la Russia. Spiegherebbe anche alcuni suoi recenti Twitter ‘pacifisti’ riguardo al riconoscimento della Crimea russa.

Nel gioco geopolitico, gli attori non statali sono meno determinati, più deboli degli Stati, dei partiti o dei popoli. Nelle ultime settimane la Germania è stata vittima di diversi sabotaggi, tra cui l’esplosione sottomarina del gasdotto Nord Stream e gli attacchi online ai servizi di trasporto nazionali che hanno paralizzato diverse regioni. Eppure il governo tedesco non ha cambiato rotta riguardo alle sanzioni contro la Russia o all’appoggio all’Ucraina. La minore resilienza degli attori non statali rende il loro operato più imprevedibile e potenzialmente le conseguenze delle loro azioni più destabilizzanti.

Negli ultimi dieci anni, attraverso i social media ed i forum online, l’innovazione tecnologica ha facilitato l’emergere della psicologia del branco perché ha aumentato la connettività e l’intimità di chi ne fa parte. Connettività ed intimità caratterizzavano i gruppi di cacciatori del paleolitico che cacciavano in branco ed all’unisono, appunto, secondo una psicologia comune. Allora però l’obiettivo era la sopravvivenza della tribù. Oggi l’obiettivo può essere semplicemente soddisfare un capriccio, divertirsi o fare propaganda di fake news.

È chiaro a questo punto perché la presenza degli attori non statali complica gli scenari geopolitici ed alimenta l’incertezza nel nostro quotidiano. Costoro agiscono secondo principi diversi da quelli dello Stato, delle forze politiche o dei popoli e cioè non necessariamente con razionalità o in favore del bene comune, ma anche per motivi personali. Bisognerà sviluppare strategie per neutralizzarli, come smettere di vivere vicariamene attraverso Twitter o Facebook, oppure rassegnarsi e vivere sotto la costante minaccia del branco.

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