Alla vigilia dell’assemblea degli azionisti di Ita Airways – ancora controllata al 100% dal Tesoro – il presidente Alfredo Altavilla ha rassegnato le dimissioni, dopo la revoca delle deleghe operative da parte del cda nelle scorse settimane in favore dell’ad Fabio Lazzerini. Domenica aveva lasciato anche la consigliera Frances Ouseley, ex manager di easyJet. L’addio di Altavilla pare abbia due condizioni: la manleva e la rinuncia ad azioni di responsabilità dirette o indirette nei suoi confronti nella prossima assemblea. Oltre al riconoscimento di una cifra a titolo di risarcimento di quello che il manager ritiene un pregiudizio subito.
All’ordine del giorno dell’assemblea c’è il cambiamento dello statuto della newco per la revisione del numero minimo di consiglieri, che da sette passerebbero a cinque per iniziare ad allineare il cda in vista della privatizzazione. Sul tavolo anche il tema dei sei consiglieri dimissionari dal board di Ita, dopo che la settimana scorsa, in una lettera, hanno chiesto al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di accettare le loro dimissioni avanzate lo scorso marzo sotto il precedente governo Draghi per contrasti con Altavilla, ma mai accolte. Il Mef procederà anche all’aumento di capitale da 400 milioni di Ita: si tratta della seconda tranche del finanziamento complessivo da 1,35 miliardi di euro già autorizzato dall’Ue, che serve ad assicurare la continuità aziendale.
All’inizio di novembre il nuovo governo ha deciso di non rinnovare l’esclusiva concessa dal 31 agosto a Certares, Air France-Klm e Delta in vista della cessione del controllo. Rimettendo in pista Msc di Aponte e la tedesca Lufthansa ma anche il fondo Indigo Partners ((Wizz Air), che aveva presentato una manifestazione d’interesse senza poi mettere sul piatto un’offerta per la newco, lasciando il campo a Certares e al tandem Msc-Lufthansa.
Lobby
Ita, Altavilla dà le dimissioni prima dell’assemblea ma chiede manleva, rinuncia ad azioni di responsabilità e risarcimento
Il cda nelle scorse settimane gli aveva revocato le deleghe operative. I soci martedì devono esprimersi sul cambiamento dello statuto della newco per la revisione del numero minimo di consiglieri, che da sette passerebbero a cinque in vista della privatizzazione, e sul via libera alle dimissioni presentate già a marzo da sei membri del cda su 9
Alla vigilia dell’assemblea degli azionisti di Ita Airways – ancora controllata al 100% dal Tesoro – il presidente Alfredo Altavilla ha rassegnato le dimissioni, dopo la revoca delle deleghe operative da parte del cda nelle scorse settimane in favore dell’ad Fabio Lazzerini. Domenica aveva lasciato anche la consigliera Frances Ouseley, ex manager di easyJet. L’addio di Altavilla pare abbia due condizioni: la manleva e la rinuncia ad azioni di responsabilità dirette o indirette nei suoi confronti nella prossima assemblea. Oltre al riconoscimento di una cifra a titolo di risarcimento di quello che il manager ritiene un pregiudizio subito.
All’ordine del giorno dell’assemblea c’è il cambiamento dello statuto della newco per la revisione del numero minimo di consiglieri, che da sette passerebbero a cinque per iniziare ad allineare il cda in vista della privatizzazione. Sul tavolo anche il tema dei sei consiglieri dimissionari dal board di Ita, dopo che la settimana scorsa, in una lettera, hanno chiesto al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di accettare le loro dimissioni avanzate lo scorso marzo sotto il precedente governo Draghi per contrasti con Altavilla, ma mai accolte. Il Mef procederà anche all’aumento di capitale da 400 milioni di Ita: si tratta della seconda tranche del finanziamento complessivo da 1,35 miliardi di euro già autorizzato dall’Ue, che serve ad assicurare la continuità aziendale.
All’inizio di novembre il nuovo governo ha deciso di non rinnovare l’esclusiva concessa dal 31 agosto a Certares, Air France-Klm e Delta in vista della cessione del controllo. Rimettendo in pista Msc di Aponte e la tedesca Lufthansa ma anche il fondo Indigo Partners ((Wizz Air), che aveva presentato una manifestazione d’interesse senza poi mettere sul piatto un’offerta per la newco, lasciando il campo a Certares e al tandem Msc-Lufthansa.
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Giustizia & Impunità
L’Italia arresta e poi scarcera il comandante libico accusato di torture dalla Corte dell’Aja. Tutti i dubbi sul ruolo del ministero di Nordio
Zonaeuro
Von der Leyen a Davos invoca l’unità europea e si appella a Trump: ‘Negoziamo, rompere non conviene’. Zelensky: ‘Ue si dia una mossa, alzi la voce con gli Usa’
Politica
Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein