Pio La Torre, sindacalista della Cgil, poi parlamentare del Pci, ucciso dalla mafia di Riina e Provenzano a Palermo la mattina del 30 aprile 1982. Nel quarantesimo anniversario della scomparsa lo ricordano in questo breve video, con inedite testimonianze, il figlio Franco e l’amico Luigi Colombo, cresciuto nel gruppo dirigente della Cgil siciliana di cui La Torre divenne segretario regionale. Episodi e piccole perle di umanità che mettono in luce la straordinaria passione, la competenza e la generosità con le quali La Torre svolgeva il proprio lavoro negli anni della costruzione del sindacato in Sicilia. Ma anche la saggezza e l’affetto in famiglia, nel crescere i figli insegnando loro che “Responsabilità e Libertà vanno a braccetto: non si può essere responsabili se non si è liberi, ma non si è liberi se non si è responsabili”.

Dieci minuti ambientati nella Palermo dei cantieri navali, dei Lima e dei Ciancimino, dei soldi accumulati illecitamente, il cui odore rimandava alla mafia e alle sue relazioni con la politica e le amministrazioni.

Il video è stato proiettato a Bologna in occasione della presentazione del “Rapporto sulla criminalità organizzata in Emilia Romagna”, curato da LAW, un’associazione (Legality at Work) nata per volontà della Cgil regionale, nella quale si confrontano docenti universitari, giornalisti, avvocati e magistrati, sindacalisti e amministratori pubblici, con l’obbiettivo di offrire ai lavoratori e ai cittadini strumenti di conoscenza e di analisi sulla penetrazione delle mafie al Nord, sulle distorsioni delle regole di mercato, sulle pratiche di sfruttamento e di compressione dei diritti dei lavoratori.

Le interviste del video sono state raccolte da due componenti la direzione scientifica di Law: il giornalista Paolo Bonacini, collaboratore del Fattoquotidiano.it, e la professoressa Stefania Pellegrini, direttore del Master in “Gestione e riutilizzo di beni sequestrati e confiscati” dell’Università di Bologna. Master intitolato proprio a Pio La Torre.

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