Claudio Bisio, da piccolo sognava di diventare un pagliaccio.
“I bambini volevano fare gli astronauti, io il pagliaccio. Mia mamma, maestra elementare, e mio padre, rappresentante di essenze di liquori, ridevano. Alla fine ho avuto ragione”.
Gira ancora con un naso rosso in tasca?
“Spesso porto con me il naso da clown. Durante le riunioni importanti stempero la tensione, mi alzo in piedi e metto il naso rosso: ‘Si può una volta nella vita essere seri’. Ridono tutti”.
La selezione per entrare al Piccolo Teatro l’ha fatta di nascosto.
“Non avevo detto nulla a nessuno, nemmeno ai miei genitori. Ero convinto che non mi avrebbero preso. Passai tutta l’estate a preparami: è stato il mio biglietto della lotteria. È cambiata la mia vita”.
Ha mollato Agraria dopo diciassette esami, voleva fare il ministro dell’Agricoltura.
“Al liceo l’ultimo anno ci eravamo inventati il governo ombra della 5°D. Goliardia ma forse anche impegno. In una scatola da scarpe avevamo sorteggiato i dicasteri, a me era toccato quello dell’Agricoltura. Ho fatto davvero Agraria per due anni con buoni risultati poi la mia passione ha preso il sopravvento”.
Fondamentale l’incontro con Salvatores.
“Al saggio finale della scuola del Piccolo mi vede Gabriele, mi prende per Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare versione musical. Una botta di fortuna, senza aver fatto provini. Da lì per dieci anni ho fatto solo teatro”.
Nel 1992 Mediterraneo vince l’Oscar. Qual è la prima cosa che le viene in mente?
“A me viene in mente il Chiapas”.
In che senso?
“Eravamo in Messico a girare Puerto Escondido, sempre con Salvatores. Interrompemmo le riprese per permettere a Gabriele di andare a Los Angeles. Non avrei mai pensato alla vittoria dell’Oscar. Una settimana di vacanza indimenticabile, fittammo un pulmino e girammo per il Chiapas. In un alberghetto vedemmo la serata degli Oscar. Fu bellissimo.”
Ha 65 anni. Successi al cinema, in tv e al teatro. Se guarda indietro cosa vede?
“Ho fatto tante cose. Non mi vergogno di niente. Ho detto qualche no forse di troppo ma sono felice di quello che ho fatto. Alcuni grandi successi, altri un po’ meno. Dipende dai periodi ma ho imparato da tutti. Mi piace questo lavoro, mi piacciono i miei colleghi, mi piacciono i comici. Stiamo facendo le prove di Zelig, nel locale di Viale Monza ieri abbiamo finito all’una. Vedere ancora, per esempio, il Mago Forest così emozionato mi fa capire tante cose”.
Da domani, 9 novembre, Zelig torna su Canale 5. Lo scorso anno fu un successo, cosa dobbiamo aspettarci?
“Lo scorso anno, con la ‘scusa’ dei 25 anni di celebrazioni, abbiamo chiamato i nomi storici ma abbiamo cercato di dare spazio anche ai comici nuovi. Le due cose si sono mescolate bene insieme, sono giuste tre puntate al massimo quattro. Ricordo anni fa ne facevamo dodici, forse anche quindici. La prima puntata sarà dedicata a Bruno Arena, a lui è dedicata la sala del locale di viale Monza con una targa ufficiale. Chiuderemo questa edizione con un filmato dei Fichi d’India. Tutte le loro performance erano uniche.”
È tornato lo scorso anno dopo una lunga pausa.
“Un po’ mi ero stancato, un po’ volevo sperimentare altre cose. La vita è una sola. Ho scoperto che Zelig è la mia comfort zone, ho voluto uscire e fare anche altro per poi tornare a casa. L’Arcimboldi è andato sold out in pochi giorni, è un bel segnale dopo la pandemia”.
I tempi sono cambiati. Il politicamente corretto colpisce anche Zelig?
“Ce ne freghiamo. Con i comici ogni forma di impedimento o censura favorisce il sarcasmo e lo sberleffo. Ho visto almeno tre pezzi di comici che giocheranno sul politicamente corretto, Dado farà una canzone di Battisti spiegando come dovrebbe essere oggi”.
Con Incontrada un rapporto “da maschiacci”. È cambiato ora il suo approccio?
“No, con Vanessa siamo fratelli. C’è affetto ma anche una fisicità reciproca”.
Vanessa ha detto che lei è un “marito mancato”.
“Lei è un’amante realizzata (ride, ndr)”.
Si parla molto della sua fisicità. Cosa ne pensa?
“È bellissima sempre. Io sono pelato, sono bello anch’io. Guardi, vedo anche sui social commenti di apprezzamento su di lei. Ci gioca e ci scherza. Oltre ad essere bellissima ormai per me è un’attrice comica”.
Per cosa ride?
“Non per forza con i comici di professione. Mi fanno ridere i bambini, gli animali. Le situazioni, gli anziani con pochi freni. Le gaffe mi fanno ridere tantissimo. Quelli che riescono a camuffare la professionalità fingendo ingenuità. Per esempio torno a Vanessa, io la tratto da comica. La sua ingenuità, anche se non ho capito se ci è o ci fa. Fa riderissimo. Mi sono chiesto ma non è che ci fa? Se ci è mi fa ridere, se ci fa chapeau”.
Alle 10 del giorno dopo. Ansia per gli ascolti?
“Mi verrebbe da dire che ho un rapporto rilassato, non apro alle dieci per vedere i risultati auditel. Mi arrivano però i messaggi, allora prima faccio colazione e poi li leggo. Per fortuna è andata quasi sempre bene”.
Agli Arcimboldi successivamente arriverà anche Checco Zalone, potrebbe esserci un suo ritorno a sorpresa a Zelig?
“Ci piacerebbe. Il problema è che lui è impegnato a teatro proprio negli stessi giorni. Dal punto di vista logistico è complicato, dal punto di vista sentimentale mi viene da dire ‘tutta la vita’. Avere persone brave e di talento al mio fianco mi rende felice, ancora meglio se sono più brave di me. Verranno a trovarci un po’ di amici, anticipo la presenza di Alessandro Siani”.
Le hanno chiesto di partecipare allo show Lol su Prime Video?
“Sì, fin dalla prima edizione. Purtroppo avevo sempre un film o un impegno previsto. La prima edizione mi ha fatto molto ridere. Non voglio fare nessuna polemica ma noi una cosa molto simile la facemmo a Mai Dire Gol”.
Avete fatto Lol prima di Lol?
“Nel 97-98 c’era uno sketch. I Gialappi non volevano fare promozione ma la rete continuava a proporre cantanti, arrivarono a un compromesso. Venivano e cantavano dal vivo ma dovevano farlo mentre il cast di comici cercava di farli ridere senza finire la canzone. Se ridevano si interrompeva tutto. E vennero Elio e le Storie tese, Scialpi e molti altri. Questa roba qui è Lol. Entravo in scena, smettevano di cantare e ridevano”.
Mediaset ha annunciato l’idea di uno show celebrativo per Mai dire Gol. Ci sarà anche lei?
“Sì, me ne hanno parlato. Ci siamo rivisiti di recente perché mi hanno fatto un’intervista per un loro libro. Mi hanno parlato di questo progetto, ci sarò volentieri. Ho fatto solo due anni ma in tantissimi ricordano quelle esibizioni”.
Da anni è legato a Mediaset, com’è stato per un comico dichiaratamente di sinistra lavorare nelle tv di Berlusconi?
“Zanzibar era uno spettacolo autonomo nato da Salvatores. Zelig è teatro cabaret, Le Iene con le inchieste, con Mai Dire toccavamo il mondo del calcio, quasi più complicato. Non mi sembrano programmi ‘berlusconiani’, Mediaset è una tv commerciale che punta su pubblicità e ascolti ma ha un pubblico trasversale. Io non ho mai subito censura, lo dico con grande sincerità”.
Ha recitato in Benvenuto Presidente, se una mattina si svegliasse davvero nei panni del Presidente della Repubblica cosa farebbe?
“Farei quello che hanno fatto Napolitano prima e Mattarella adesso. Cercherei di tenere la barra dritta, hanno fatto quello che andava fatto”.
Giorgia Meloni prima donna Premier di un governo di destra-centro. Come ha accolto questa nuova fase politica?
“Che ci sia una donna giovane e convinta è un fatto positivo. Ho idee radicalmente opposte ma la democrazia è questa cosa qua. La famosa alternanza, al di là di una legge elettorale davvero pessima. Chi l’ha fatta ci è morto con le sue stesse armi. Chi vince deve governare, io ho sempre creduto nel maggioritario.”
Cosa si aspetta?
“Vediamo alla prova dei fatti, le prime cose che il Governo ha fatto, sono il contrario di quelle che avrei fatto io. Ripeto, sono contento sia una donna giovane e con delle convinzioni, diverse dalle mie. Speriamo non faccia troppi danni (ride, ndr)”.
A proposito di cose che hanno cambiato la sua vita. L’incontro con sua moglie Sandra Bonzi.
“A Boario nel 1992 a un festival cinematografico. Stiamo insieme da 30 anni ed è un miracolo. Forse è culo. Ci vogliamo ancora bene, abbiamo fatto insieme due figli che vediamo crescere. Abbiamo ancora voglia di stare insieme, di fare progetti che siano viaggi o lavoro. Lei scrive libri, vado a presentarglieli, abbiamo fatto un film insieme. Mi sembra una cosa molto bella. Unica.”