Funzionari della Commissione hanno detto agli ambasciatori dei paesi membri che il "corridoio temporaneo" per evitare oscillazioni eccessive dei prezzi è rischioso, quasi impraticabile e non raccomandato. Intanto sale la tensione tra il presidente del Consiglio europeo Michel e la numero uno della Commissione von der Leyen
Nemmeno il price cap “dinamico” su cui il Consiglio europeo a fine ottobre aveva trovato una faticosa intesa di massima, dopo mesi di negoziati, è destinato a vedere la luce. Lunedì, secondo Politico, funzionari della Commissione – incaricata di scrivere concretamente la proposta – hanno detto agli ambasciatori dei paesi membri che fissare un tetto al prezzo del gas nella forma immaginata dai leader dei 27 è rischioso, quasi impraticabile e non raccomandato. Reuters a sua volta cita fonti secondo cui per Bruxelles è impossibile fissare un tetto che non metta a rischio la sicurezza delle forniture e non abbia impatto sui contratti a lungo termine già in vigore. E’ destinato quindi a finire con l’ennesima fumata nera quello che in Italia era passato come l'”ultimo successo” di Mario Draghi prima di lasciare Palazzo Chigi. “Il pacchetto approvato accoglie tutte le proposte dell’Italia: corridoio dinamico sul tetto al prezzo del gas, disaccoppiamento fra costi del gas e dell’elettricità, strumenti comuni per affrontare il caro energia”, aveva rivendicato l’ex premier.
Ora si torna al muro contro muro: i Paesi favorevoli al tetto – tra cui l’Italia – hanno fatto sapere che non daranno via libera ad altre misure come gli acquisti congiunti se prima la Commissione non fornisce dettagli sul meccanismo. I contrari, Germania in prima linea, sono probabilmente pronti a bocciare qualsiasi proposta in materia. La tensione è altissima. Sempre lunedì, mentre dai funzionari arrivava lo stop, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha scritto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen chiedendole di mettere sul tavolo una legislazione per evitare oscillazioni eccessive dei prezzi “il prima possibile”. La missiva, riporta Politico, è particolarmente dura: Michel esorta la Commissione non solo a presentare un “corridoio temporaneo dei prezzi sulle transazioni di gas naturale” in tempo per la discussione dei ministri al Consiglio Energia del 24 novembre, ma anche a “condividere con me la tempistica prevista” per il lavoro sull’argomento, sottolineando che i capi di stato e di governo hanno chiesto espressamente una misura del genere al vertice del Consiglio europeo del mese scorso.
Un diplomatico citato dal Financial Times avverte che il vertice del 24 “potrebbe essere un fiasco, senza nessun accordo e con il prezzo che potrebbe salire ancora. Al Ttf di Amsterdam i future per dicembre hanno chiuso a 118,25 euro a megawattora, in aumento del 7,811%.