Lo scorso settembre il valore delle vendite al dettaglio è salito dello 0,5% rispetto ad agosto e del 4,1% nel confronto con lo stesso mese del 2021. La quantità di prodotti acquistati è rimasto però fermo su base mensile ed è sceso del 2,7% su base annua. Il segno più nelle vendite è dunque riconducibile esclusivamente all’aumento dei prezzi, consistente in settembre con un’inflazione media dell’8,9%. Più nel dettaglio la spesa per i beni alimentari è salita del 6,8% rispetto a settembre 2021 anche se la quantità comprata si contrae del 4,5%. Per i non alimentari la riduzione della quantità è dell’1,5%. Gli aumenti maggiori riguardano prodotti di profumeria, cura della persona (+5,3%) e utensileria per la casa e ferramenta (+5,2%). Rispetto all’anno prima il valore delle vendite al dettaglio cresce, seppure in maniera differenziata, per tutte le forme di vendita: la grande distribuzione (+7,1%), le imprese operanti su piccole superfici (+1,4%), le vendite al di fuori dei negozi (+0,8%) e il commercio elettronico (+3,8%).
“I dati a valore delle vendite al dettaglio di settembre sono fortemente influenzati dall’impatto dell’inflazione, mentre i dati a volume indicano un significativo rallentamento in particolare per il settore food, in cui rileviamo un trend progressivo compreso tra il -2 e il -3%”, commenta Carlo Alberto Buttarelli, direttore ufficio Studi di Federdistribuzione. “Dato che segnala la fragilità del quadro congiunturale. La stazionarietà registrata su agosto ed il calo rilevato sullo stesso mese del 2021 evidenziano, infatti, le difficoltà per le famiglie di procedere nel percorso di recupero della domanda di beni. Particolarmente complessa è la situazione per il settore alimentare, che sconta gli effetti non solo dell’aumento delle consumazioni fuori casa, ma anche le conseguenze di un’inflazione a doppia cifra”. Questo il commento dell’ufficio studi Confcommercio.
“Nonostante l’inatteso e positivo, rispetto alle aspettative, dato sul Pil del terzo trimestre, con il settore turistico che ha contributo alla resilienza dei consumi non alimentari di agosto, si addensano dunque nubi fosche sulla stagione invernale e sul Natale alle porte, aggravate – soprattutto per le imprese – dall’aumento dei tassi di interesse disposto dalla Banca centrale europea. Per questo auspichiamo che Il decreto Aiuti Quater, atteso in settimana per ridurre l’impatto dell’inflazione e del caro bollette su famiglie ed imprese, insieme alla detassazione delle tredicesime, possano favorire una boccata di ossigeno e sostenere i consumi in questa fase delicata”, conclude Confesercenti. “Gli italiani sono a dieta forzata. Urge ridare loro capacità di spesa” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori